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Manovra, per i farmacisti remunerazione aggiuntiva e fondi Covid.

Le novità di interesse per le farmacie Ammonta a 2 miliardi di euro nel 2023 e altrettanti nel 2024 l'incremento del finanziamento per la sanità contenuto nella bozza di Manovra. Ta le misure compare anche la remunerazione aggiuntiva

Manovra, per i farmacisti remunerazione aggiuntiva e fondi Covid.

Ammonta a 2 miliardi di euro – di cui 1,4 destinati al caro energia – nel 2023 e altrettanti nel 2024 l’incremento del finanziamento per la sanità contenuto nella bozza di Manovra, varata lunedì dal Consiglio dei Ministri, il cui testo circolato riporta la data di ieri. Sui contenuti è ancora aperto il confronto e intanto tra le misure compare anche la remunerazione aggiuntiva. Ecco le novità di interesse per le farmacie.

Sanità: incremento di due miliardi e stanziati 650 milioni per vaccini e farmaci anti Covid

È composta da 136 articoli, 15 capitoli e 70 pagine la bozza di Manovra circolata che riporta la data di ieri e che contiene alcune misure su sanità e farmacie. In particolare, per finanziare la sanità sono previsti due miliardi in più nel 2023 e altrettanti nel 2024. Nella bozza viene però stabilito che, per il prossimo anno, 1,4 miliardi sono destinati a fare fronte ai maggiori costi determinati dall’aumento dei prezzi delle fonti energetiche. Vengono poi stanziati 650 milioni, nel 2023, da destinare all’acquisto dei vaccini e dei farmaci anti Covid e 200 milioni, dal 2024, per aumentare l’indennità di Pronto soccorso e riconoscere “le particolari condizioni di lavoro svolto dal personale della dirigenza medica e dal personale del comparto sanità, dipendente delle aziende e degli enti del Servizio sanitario nazionale ed operante nei servizi di pronto soccorso”. Indennità incrementate “nell’ambito dei rispettivi contratti collettivi e nei limiti degli importi annui lordi di 60 milioni di euro per la dirigenza medica e di 140 al personale del comparto sanità, in ragione dell’effettiva presenza in servizio. A copertura di tali oneri si provvede a valere sul livello del finanziamento del fabbisogno sanitario nazionale standard a cui concorre lo Stato.

Farmacie: 150 milioni di euro per la remunerazione aggiuntiva dal 2023

Di interesse per le farmacie ci sono soprattutto le disposizioni sulla remunerazione aggiuntiva. “Al fine di salvaguardare la rete di prossimità rappresentata dalle farmacie italiane, anche sulla base degli esiti della sperimentazione” introdotta nel 2021, “eÌ riconosciuta, a decorrere dal primo marzo 2023, una remunerazione aggiuntiva in favore delle farmacie per il rimborso dei farmaci erogati in regime di Servizio sanitario nazionale, nei limiti dell’importo” stabilito “pari a 150 milioni di euro su base annua. Agli oneri si provvede a valere sulle risorse” del Fondo sanitario nazionale destinate agli obiettivi di carattere prioritario e di rilievo nazionale. Sarà necessaria una intesa in sede di Conferenza Stato – regioni e ci vorrà un decreto del Ministero della salute di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze da “emanarsi entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della Manovra”.

Vengono previste poi misure contro l’antibiotico resistenza: in particolare, per dare attuazione agli interventi del Piano di contrasto all’Antimicrobico-Resistenza (PNCAR) 2022-2025, in fase di approvazione in sede di Conferenza Stato-regioni, è autorizzato un finanziamento pari a 40 milioni di euro per ciascuno degli anni 2023, 2024 e 2025. Questa somma è ripartita sulla base dei criteri da definirsi con Intesa. Inoltre, il testo circolato sancisce anche un potenziamento del Piano strategico nazionale contro la violenza sulle donne con altri 15 milioni per il prossimo anno e un incremento della dotazione del fondo per le misure anti-tratta con 16 milioni di euro per l’anno 2023 e 23 milioni di euro a decorrere dall’anno 2024.

Tempi stretti di discussione, con ok definitivo previsto verso Natale

Nell’ambito non sanitario, arrivano anche nuove esenzioni per consentire piccoli pagamenti, sotto i 30 euro, anche con carte e bancomat: secondo la bozza, il ministero delle Imprese e del Made in Italy stabilirà entro giugno (180 giorni) i “criteri di esclusione al fine di garantire la proporzionalità della sanzione e di assicurare l’economicità delle transazioni in rapporto ai costi delle stesse”. Nel frattempo, “sono sospesi i procedimenti ed i termini per l’adozione delle sanzioni”. Tra le misure c’è poi un intervento sul PNRR: la bozza prevede un incremento del 10% dei fondi assegnati agli enti locali finanziati con il Pnrr in relazione alle gare delle opere pubbliche avviate dal primo gennaio 2023 al 31 dicembre 2023. La misura punta a “fronteggiare l’aumento del costo dei materiali”. Nella bozza non compaiono ancora le cifre specifiche per l’incremento del Fondo per l’avvio delle opere indifferibili, utilizzato a copertura.

Ora, i tempi per l’approvazione della Manovra sono serrati. Come riferiscono le agenzie, “Governo e maggioranza stanno studiando il calendario e, al momento, si ragiona su ipotesi, in attesa che il testo arrivi in Parlamento. Cosa che, viene sottolineato da più parti, potrebbe avvenire domani o all’inizio della prossima settimana. Intanto, in una riunione dell’ufficio di presidenza della commissione Bilancio di Montecitorio, è stata stilata una lista di ipotetiche audizioni (dalle istituzioni ai sindacati al mondo industriale) alle quali – secondo quanto viene riferito – maggioranza e opposizione potranno aggiungere due ulteriori indicazioni a testa”.

Tratto da farmacista 33

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