CASSE SPREMUTE COME LIMONI
/00 milioni di tasse solo nel 2021 mentre per il welfare spesi 550 mln
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La pressione fiscale che grava sulle Casse di pensionistiche dei professionisti “ha un volume importante ed è iniqua, visto che ci viene imposto il 26% sugli investimenti di tutto ciò che non rientra nei titoli di Stato” e, “anticipando alcuni dati che verranno presenti il prossimo 13 dicembre, a Roma, nell’ambito del XII Rapporto dell’Adepp” (l’Associazione degli Enti previdenziali privati), è possibile evidenziare come, lo scorso anno, “abbiamo pagato complessivamente oltre 700 milioni di tasse, mentre lo stanziamento per il welfare dei nostri iscritti ammonta a circa 550 milioni”.
Lo dice la vicepresidente dell’Adepp e presidente dell’Enpab (Ente dei biologi) Tiziana Stallone, dal palco del convegno promosso ieri al Senato, dall’Enpaia (Ente dei dipendenti ed impiegati in agricoltura), rimarcando, poi, come tale prelievo fiscale, “di fatto, ci toglie la possibilità di impegnarci di più per i professionisti nostri associati” e “si riverbera anche sulle prestazioni pensionistiche” delle varie platee.
Dunque, va avanti, “a fronte di rendimenti importanti” per il comparto (che, stando alle cifre recentemente diffuse dalla Covip, Commissione di vigilanza sui fondi pensione, ha un patrimonio globale che sfiora i 108 miliardi, al 31 dicembre scorso, ndr), e “a fronte di una gestione virtuosa delle nostre Casse, ciò significa avere un domani – conclude Stallone – delle pensioni più povere per i nostri iscritti”. Fisco più ‘soft’ per le Casse. Dopo l’annuncio di Stallone (Adepp), nel 2021 le Casse hanno pagato 700 milioni all’Erario
“È un ‘vulnus’ da affrontare quanto prima: sarebbe, infatti, necessario alleggerire la pressione fiscale sulle Casse, permettendo loro di usare i risparmi per migliorare ulteriormente le prestazioni assistenziali destinate ai loro iscritti- le ha fatto eco il deputato di Fratelli d’Italia, Andrea de Bertoldi, membro della commissione finanze della Camera e coordinatore della Consulta dei parlamentari commercialisti. “Ritengo anche che la tassazione delle casse andrebbe resa meno elevata – ha detto – allorquando il sistema previdenziale dei liberi professionisti intendesse investire nelle Pmi nazionali cioè nell’economia reale del Paese. È uno dei pilastri della mia proposta politica, per far confluire parte della grande liquidità e risparmio dei nostri connazionali nelle imprese italiane. Insomma, anche le Casse di previdenza dei liberi professionisti siano parte di un progetto che potrebbe garantire al nostro Paese un volano di sviluppo anche più importante dei fondi europei del Pnrr Colpisce il dato – ha aggiunto – fornito oggi dalla vicepresidente dell’Adepp, secondo cui le Casse nel 2021 hanno pagato 700 milioni di tasse, mentre hanno potuto stanziare una somma ben inferiore per il welfare dei professionisti loro iscritti, pari a 550 milioni.
Il tema della doppia tassazione degli Enti di primo pilastro pensionistico, che sono soggetti al prelievo del 26% sui rendimenti finanziari, al pari degli investitori in borsa privati, quindi pure della speculazione”.
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