Esame di maturità, Valditara torna al pre-Covid. Ma anche a scuola "la pandemia ha lasciato strascichi evidenti"
Il ministro dell'Istruzione e del Merito: "I docenti preparati vanno pagati di più”
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Torna il vecchio esame di maturità, “si svolgerà come prima della pandemia” afferma il ministro dell’Istruzione e Merito, Giuseppe Valditara, in un’intervista alla Stampa, definendo questa soluzione la “più ragionevole”. Due prove scritte (la seconda su due discipline) e un colloquio orale, commissione mista – 3 interni, 3 esterni e il presidente. Le tracce dello scritto “presumeranno la lettura dei giornali o la lettura dei libri”. Per l’orale il ministro annuncia una circolare su come andrà svolto il colloquio interdisciplinare: “Deve valorizzare le competenze e verificare la capacità di fare collegamenti tra le materie. Non è un colloquio disciplinare, non deve esserci l’interrogazione in italiano, in greco o in matematica”.
Rispetto alla pandemia, quindi, “è finita l’emergenza, almeno per la maturità. Poi che abbia lasciato strascichi è evidente”. Il riferimento di Valditara è ai casi aumentati di bullismo nelle scuole, allo smarrimento di molti ragazzi, all’assenza di socializzazione. L’obiettivo è “riportare tre valori cardine: serenità per insegnanti e studenti, rispetto verso docenti e alunni, sicurezza che significa anche affrontare il tema dell’edilizia, delle misure antisismiche, dell’abbattimento delle barriere architettoniche”.
Capitolo occupazioni. Per Valditara “vale il principio che chi rompe, paga: un patto di legalità che renda responsabili le famiglie, o gli studenti se maggiorenni”, perché “non possiamo sprecare diversi milioni di euro per comportamenti che non hanno rispetto dei beni pubblici”.
Sul fronte del merito, infine, il ministro ribadisce che “i docenti preparati vanno pagati di più”, così come chi ha responsabilità particolari come i docenti tutor.
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