Investigatori privati e avvocati: siglato il protocollo d’intesa per la formazione
Ieri al Cnf la firma dell’accordo tra la Scuola superiore dell’avvocatura, fondazione del Consiglio nazionale forense (Cnf), e la Federpol
Una collaborazione sinergica tra gli avvocati e gli investigatori privati, con l’obiettivo di fornire ai legali, nell’esercizio della professione, gli strumenti necessari per la migliore effettività del diritto di difesa anche attraverso il ricorso alle attività condotte dagli investigatori privati e, a questi ultimi, la formazione mirata all’incremento delle conoscenze delle responsabilità connesse al loro ruolo. È questo il senso del protocollo di intesa siglato oggi tra la Scuola superiore dell’avvocatura, fondazione del Consiglio nazionale forense (Cnf), e la Federpol, federazione italiana degli Istituti privati per le investigazioni, per le informazioni e per la sicurezza.
A sottoscrivere l’intesa la vicepresidente della Ssa, e il presidente di Federpol, Luciano Tommaso Ponzi, che hanno illustrato i dettagli nella sede del Consiglio nazionale forense. Il protocollo avrà durata triennale e «apre la strada innanzitutto a una informazione rivolta agli avvocati per comprendere meglio le potenzialità dell’investigatore privato – ha evidenziato Ollà -, uno strumento di ricerca della prova, non solo nel contesto delle indagini matrimoniali, ma anche e soprattutto nei procedimenti penali». «Per noi – ha aggiunto Ponzi – è un ennesimo passo in avanti nell’informare e nel formare tutti gli attori principali, tra cui l’investigatore privato, della ricerca della verità e della giustizia», ma anche un modo per abbattere «uno stereotipo culturale sbagliato e una errata conoscenza della nostra professione, che finisce per ghettizzare la figura dell’ investigatore privato. La cosa avviene anche da parte di esperti che ci dipingono come faccendieri. Non ci limitiamo solo alle indagini sulle infedeltà – ha sottolineato – ma anche ad attività come il controspionaggio industriale ed altre di ausilio agli avvocati nella ricerca della verità processuale. La firma di questo protocollo segna un’ulteriore tappa del riconoscimento formale ed elevato della nostra professione».
Per il consigliere nazionale del Cnf Stefano Bertollini la firma del protocollo rappresenta «una occasione da cogliere per costruire una collaborazione tra le istituzioni forensi, rappresentate dal Cnf, e il mondo degli investigatori privati, da sempre vicini all’avvocatura nelle attività processuali ed extraprocessuali». L’intesa servirà ad «estendere le sinergie con gli avvocati, alla luce di un approfondimento della materia, per trovare nuovi ambiti di attività», ha aggiunto la presidente del Comitato studi legislativi di Federpol, Miléne Sicca, mentre per Stefano Cimatti, presidente del Comitato per la formazione di Federpol, l’accordo odierno «è la naturale evoluzione di un percorso avviato da tempo per ampliare le attività formative».
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