Carenza medici, allo studio nuove misure finanziarie.
Di Silverio (Anaao Assomed) Non possiamo che condividere e apprezzare ‘l’impegno alla messa in campo di tempestive per rinnovare e incentivare l’interesse verso il Ssn
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“A ridosso dell’inizio del mio mandato, ho istituito un apposito gruppo di lavoro con l’obiettivo di affrontare la questione della carenza del personale sanitario e il conseguente ricorso da parte delle aziende sanitarie ad affidamenti esterni. I temi che si stanno approfondendo costituiranno i contenuti di nuove proposte normative, che intendo adottare prima dell’inizio dell’estate”. Lo ha annunciato il ministro della Salute Orazio Schillaci, durante il Question time alla Camera su quali iniziative intenda assumere al fine di garantire una retribuzione adeguata al personale medico e al personale infermieristico del sistema sanitario nazionale.
“Gli esiti di tale lavoro confluiranno in proposte normative, già in parte ben definite nella loro struttura e nel contenitore complessivo, finalizzate ad assicurare il potenziamento delle risorse umane nei servizi di emergenza urgenza, da un lato, e – ha aggiunto il ministro – dall’altro, a disincentivare il ricorso alle forme di esternalizzazione dei servizi sanitari che – come evidenziato – si traduce in un impiego a carattere saltuario e precario di professionisti sanitari da parte delle aziende”.
Schillaci ha ricordato come “il cronicizzarsi della carenza di personale sanitario soprattutto nei reparti di emergenza-urgenza, con lo scarso indice di gradimento che riscontrano le scuole di specializzazione in medicina e chirurgia d’urgenza, anestesiologia ed altre, ha spinto le aziende stesse a forme d’ingaggio atipiche, attraverso affidamenti di appalti esterni, talvolta di interi reparti, con costi crescenti contabilizzati non più tra i costi del personale, ma tra quelli per beni e servizi. L’uso distorto delle esternalizzazioni, peraltro, non soltanto genera un sempre più gravoso onere in capo alle strutture, ma comporta gravi criticità in termini di sicurezza delle cure.
Il mio impegno è finalizzato alla messa in campo di tempestive e rilevanti misure, anche di natura finanziaria, per rinnovare e incentivare l’interesse verso il Ssn, da parte di tutti i professionisti sanitari”, ha aggiunto il ministro della Salute. In particolare, spiega, “stiamo studiando la possibilità di un incremento delle tariffe orarie delle prestazioni aggiuntive, per l’abbattimento delle liste di attesa, così da rendere il ricorso a tali prestazioni da parte delle aziende e degli enti del Ssn più incentivante per i professionisti sanitari destinatari nonché più utile per la collettività”.
Inoltre, prosegue, “intendo prevedere misure di premialità di carriera per chi accetta di prestare il proprio servizio nei reparti più impegnati e di prima linea, nonché pensare a misure di defiscalizzazione del lavoro aggiuntivo e della indennità di specificità della dirigenza medica sanitaria”. “Sto, inoltre, pensando ad ulteriori iniziative normative, sempre da adottare prima dell’inizio dell’estate – annuncia Schillaci – che tengano in considerazione, anche per una valorizzazione ai fini previdenziali, la difficoltà e il disagio del lavoro prestato nei servizi di emergenza-urgenza, nella consapevolezza della centralità delle risorse umane per lo sviluppo ed il funzionamento dei servizi ospedalieri”.
L’emergenza di personale sanitario, ha detto ancora Schillaci “ha origini lontane e cui hanno concorso numerosi fattori, non ultimi una errata valutazione e programmazione nel tempo dei fabbisogni, con il crescente innalzamento della relativa età media del personale e una eccessiva rigidità dei limiti alla spesa del personale dipendente che ha reso nel tempo scarsamente attrattivo il lavoro prestato presso gli enti e le aziende del Ssn. Con un flusso in uscita complessivo di circa 31.600 professionisti tra medici ed infermieri dal 2001 al 2021”.
Le parole del ministro sono state accolte favorevolmente dal Segretario Nazionale Anaao Assomed Pierino Di Silverio “Non possiamo ha detto – che condividere e apprezzare ‘l’impegno alla messa in campo di tempestive e rilevanti misure, anche di natura finanziaria, per rinnovare e incentivare l’interesse verso il Ssn, da parte di tutti i professionisti sanitari’ assunto in Parlamento dal Ministro della Salute, Orazio Schillaci. L’unico modo per arrestare l’emorragia di medici e dirigenti sanitari dal Ssn è investire sui professionisti e sul sistema di cure. Non solo gli operatori sanitari, ma anche i cittadini e i pazienti hanno bisogno di una certezza, che il nostro servizio sanitario nazionale possa continuare a vivere. E che l’articolo 32 della Costituzione non continui ad essere calpestato da definanziamenti e lassismo legislativo”.
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