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Lavoro: studio, in Italia 2,2 milioni di dimissioni nel 2022 +13,8%.

Maggiori richieste nelle professioni digitali. Aumentano in Europa i posti di lavoro vacanti.

Lavoro: studio, in Italia 2,2 milioni di dimissioni nel 2022 +13,8%.

 

Ed è ‘boom’ di dimissioni in Italia, Secondo gli ultimi dati di Eurostat, il valore dei posti vacanti in Europa è del 3,1%.

Nel 2021 era al 2,6% e nel 2019 al 2,2%. Tra i paesi più colpiti da questo fenomeno compaiono l’Olanda, la Germania e la Francia. Anche in Italia, però, la situazione non è poi così diversa: l’anno scorso si sono registrate circa 2,2 milioni di dimissioni, ovvero il 13,8% in più rispetto all’anno precedente.

    Lo riferisce uno studio di Hunters Group. In Italia gli ambiti in cui la richiesta di lavoratori è più elevata sono quei settori dove gli aiuti statali alle imprese sono ancora molto sostenuti. In particolare, negli ambiti che godono degli aiuti Industria 4.0: settore manifatturiero dell’Industria 4.0, evoluta: Automazione – Produzione e Progettazione elettrica di macchinari complessi ed Energia. Si ricercano più professionisti specializzati nel campo della robotica, del Machine Learning e in materia energetica. In aumento del 5% anche la domanda di ingegneri energetici ed elettrici, ovvero di coloro che si occupano di collaudare sistemi ed impianti.

I lavori digitali più gettonati del momento sono quelli più strettamente legati al mondo dell’informatica e della gestione dei dati. Tali professioni del web sono oggi assolutamente necessarie per garantire la stabilità di un sistema centralizzato alla base di siti e servizi digitali. Si tratta più nello specifico di professioni digitali che hanno a che fare con il web, con i software, reti e applicativi, mobile app, intelligenza artificiale, comunicazione, Digital economy e Cybersecurity. Anche nel settore farmaceutico, infine, continua il trend positivo già registrato nel biennio 2021-2022, in Italia, nei Paesi Bassi, in Svezia e in Svizzera.

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