LE PROFESSIONI NELLA RIFORMA FISCALE
Oltre alla revisione dell'Iva, nel progetto di riforma fiscale del Governo si leggono numerosi interventi riguardanti le professioni. La legge delega va dal superamento dell'Irap alla neutralità fiscale per le aggregazioni professionali. Il progetto di riforma è stato trasmesso al Parlamento.
In evidenza
Ventiquattro mesi di tempo per i decreti attuativi, in concertazione con le professioni.
Il Governo ha trasmesso alla Camera dei Deputati il disegno di legge delega per la riforma fiscale (Delega al Governo per la revisione del sistema fiscale e i relativi tempi di attuazione). La riforma fiscale è tra le priorità individuate nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) per dare risposta alle esigenze strutturali del Paese ed è parte integrante di una ripresa economica e sociale possibile anche grazie alle risorse europee. L’obiettivo del Governo è anche di superare le criticità dell’attuale sistema fiscale nazionale.
Concertazione sui decreti legislativi– Dopo il via libera del Parlamento alla legge delega, entro ventiquattro mesi, il Governo emanerà i decreti legislativi di revisione del sistema fiscale. Gli schemi dei decreti legislativi dovranno indicare l’impatto sul gettito e, ove pertinente, sui tributi degli enti territoriali. Il via libera finale finale dipenderà dall’approvazione in Parlamento dei decreti di riforma. Per la predisposizione dei decreti legislativi il Governo può costituire appositi tavoli tecnici tra l’Amministrazione finanziaria e le associazioni di categoria e dei professionisti.
I professionisti nella legge delega– Il Governo chiede la delega al Parlamento per i seguenti obiettivi:
– riduzione graduale dell’IRPEF
– semplificare i criteri di determinazione del reddito derivante dall’esercizio di arti e professioni.
– riduzione delle ritenute operate sui compensi degli esercenti arti e professioni che si avvalgono in via continuativa e rilevante dell’opera di dipendenti o di altre tipologie di collaboratori
– neutralità fiscale delle operazioni di aggregazione, incluso il “passaggio” da associazioni professionali a società tra professionisti (STP)
– superamento dell’IRAP in modo graduale dando priorità alle società di persone e alle associazioni tra artisti e professionisti (in una successiva fase verrà esteso alle società di capitali) nella prospettiva di istituire una sovraimposta, che assicuri un gettito in misura equivalente.
– eliminazione della disparità di trattamento tra l’acquisto in proprietà e l’acquisizione in leasing degli immobili strumentali e di quelli adibiti promiscuamente all’esercizio dell’arte o professione e all’uso personale o familiare del contribuente
– superamento di una criticità emergente, per i lavoratori autonomi, ossia quella di dover considerare compensi anche l’ammontare delle spese che contrattualmente sono a carico del committente e che
sono da quest’ultimo rimborsate: tali spese non concorreranno alla formazione del reddito e non saranno deducibili per il lavoratore autonomo.
– applicazione di un’imposizione sostitutiva in misura agevolata sui redditi di natura finanziaria conseguiti dagli enti di previdenza obbligatoria dei professionisti
Fra le deleghe legislative chieste dal Governo figura il rafforzamento dello Statuto del Contribuente, per controbilanciare il contradditorio con l’ente impositore, e una razionalizzazione dell’istituto dell’interpello con il quale i contribuenti si rivolgono alle Entrate con richieste di chiarimenti e interpretazioni della normativa fiscale. La razionalizzazione farà leva su un maggior coinvolgimento delle rappresentanze di categoria per interpelli di ordine generale e anche su risposte elaborate tramite intelligenza artificiale.
Revisione dell’imposta sul valore aggiunto (IVA)- Il Governo chiede al Parlamento la delega per ridefinire i presupposti dell’imposta al fine di renderli più aderenti alla normativa dell’Unione europea; rivedere le disposizioni che disciplinano le operazioni esenti, razionalizzare il numero e la misura delle aliquote dell’IVA secondo i criteri posti dalla normativa dell’Unione europea, al fine di prevedere una tendenziale
omogeneizzazione del trattamento per beni e servizi similari, anche individuati tra quelli destinati a soddisfare le esigenze di maggiore rilevanza sociale.
Potranno essere previste due aliquote ridotte non inferiori al 5 per cento, una aliquota ridotta inferiore a tale misura e anche una cosiddetta “aliquota zero”, vale a dire una esenzione con diritto a detrazione. Il trattamento agevolato potrà essere previsto solo per le categorie di beni e i servizi che sono elencate nell’allegato III della Direttiva 2006/112/CE e in un numero limitato di casi.
Detrazioni fiscali– Confermato il riordino delle tax expenditures, da effettuarsi tenendo conto dei benefici attribuiti con la riduzione delle aliquote, consentirà di recuperare una parte del gettito, consentendo al contempo di razionalizzare e semplificare ulteriormente il sistema tributario.
Disegno di legge: “Delega al Governo per la riforma fiscale”
Fonte Anmvi Oggi
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