Roma, multato lo «zozzone» dei cassonetti.
Maxi-verbale e sequestro dei furgoni usati per scaricare rifiuti speciali e pericolosi. Post (auto) elogiativo della sindaca , ma tanti ironizzano: «Non potevate punirlo prima?», «Complimenti per la rapidità», «Tanto nun pagherà mai..
La scena si è ripetuta decine di volte, davanti ai tantissimi cassonetti presi d’assalto dallo svuota-cantine abusivo. L’uomo accostava in pieno giorno con i suoi mezzi Ape (almeno tre) e si metteva al lavoro con gran velocità, quasi correndo, ansimante sotto il peso dei materiali da buttare. Agiva soprattutto nella fascia nord-ovest della città, tra l’Aurelio e il Nomentano. Elettrodomestici rotti, scaffali, ferraglia, mobili, componenti elettriche: lo smaltimento non andava troppo per il sottile. Senza badare a che categoria appartenessero, lo «zozzone» riempiva di rifiuti speciali, ingombranti e pericolosi, i contenitori destinati alla raccolta differenziata. Quando si dice: fare di tutta l’erba un fascio. Un sistema comodo, indubbiamente. Per lui. Fino a che non è stato incastrato e «bastonato».
È stata Virginia Raggi a dare l’annuncio (sulla sua pagina ufficiale Fb) della «cattura» dello scostumato «monnezzaro». A corredo, ha aggiunto un filmato: «Le immagini parlano da sole. Pensate – ha scritto la sindaca – questo zozzone è stato beccato ben 80 volte dalle nostre foto-trappola a gettare rifiuti di diverso genere, anche speciali e pericolosi, con tre mezzi diversi. L’uomo è stato identificato e sanzionato duramente dal Nucleo Ambiente e Decoro della Polizia di Roma Capitale, su mandato della Procura, che ha disposto anche il sequestro dei furgoni utilizzati per lo smaltimento illecito». Conclusione: «Ringrazio i nostri agenti del Nad per l’intervento, tutte le associazioni e i singoli cittadini… Chi ama Roma la rispetta».
Quella contro gli svuota-cantine, in effetti, è una battaglia intrapresa da mesi dal Campidoglio, che sta dando i suoi frutti. L’unica difficoltà dell’indagine appena conclusa è stata legata a una circostanza: lo scaricatore, forse per depistare, utilizzava veicoli Ape di colore diverso. Grigio, celeste, rosso. E cambiava spesso maglia e pantaloni. Il modus operandi, invece, era sempre lo stesso: blitz il più possibile rapidi, portati a termine in 1-2 minuti al massimo, con l’obiettivo di liberarsi di materiale che altrimenti avrebbe imposto una procedura ben più complessa e costosa.
Apprezzamenti ma anche ironie tra gli «amici social» della prima cittadina. «Ottimo. 600 euro x 80 = 48.000 euro. Pagare prego. E i “furgoni” venduti all’asta», ha esortato Antonio M., dopo aver fatto due conti sulle contravvenzioni. Tanti, però, escludono con decisione che lo «zozzone» metterà mano al portafoglio. «Nun pagherà mai», è la battuta più ricorrente. «Il tipo delle multe se ne fotte», sintetizza Nick I. «Dopo 80 volte viene pizzicato e ancora continua? Ma le multe sono in centesimi?», si chiede Roberto A. «Il problema non sono le 80 volte o le telecamere messe lì, ma il fatto che lo facesse indisturbato, alla luce del sole, senza che nessuno, forze dell’ordine o privati cittadini, gli dicesse mai nulla», fa notare Mauro A.
È su un punto particolare, però, che il grosso degli «amici social» concentra le proprie critiche alla sindaca. Un rovello che, alla romana, può essere reso così: «Virgì, ma perché hai aspettato tanto a faje er mazzo?» Fabio P. è quasi incredulo: «Cioè, fatemi capire…. Lo hanno beccato 79 volte a commettere infrazioni e non gli hanno mai fatto niente e solo all’80esima sono passati all’azione? Andrebbe denunciato pure chi per 79 volte è stato zitto». «Se lo avete beccato ben 80 volte, vuol dire che i vostri provvedimenti di contrasto sono tardivi ed inefficaci», incalza Mauro A. «Servivano 80 volte? Credo ne sarebbero bastate 3 o 4. Con questa lentezza si è permesso al criminale di delinquere. Complimenti per la rapidità», rimbrotta alzando il ditino la giovane Alessia B., mentre «Stefano Asr» rivela di conoscere uno dei luoghi dell’azione: «So bene dove sono questi secchi, cara sindaca… Embè, ci avete messo 80 volte per punirlo???»
I romani sono fatti così: basta che il tappo si allenti, e loro lo fanno saltare. Lo svuota-cantine che indossava (tra gli altri) pantaloni gialli fosforescenti ha acceso gli animi. «Facciamogli 80 multe salatissime ma assumiamolo all’Ama per scontarle… Sembra uno che lavora forte, nonostante il sederone!!!», lo prende in giro Valerio M. «Ottanta volte e ancora non è stato riempito di mazzate? Forse solo allora capirebbe», va invece per le spicce Eva P., seguita a ruota da Gabriele D.C., che pone il sigillo alla faccenda «monnezzara» a modo suo, con l‘imbattibile ironia di un popolo che ne ha viste tante: «Virgì, forza… Postalo quando arriva a 100 e poi organizzate una cosuccia, almeno una targa premio!»
fperonaci@rcs.it
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