La produzione di un film come formazione professionale degli Assistenti sociali.
Domani 3 maggio a Firenze evento dell’Ordine della Toscana per presentare l’iniziativa. Previsti oltre 500 partecipanti.
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Il Croas Toscana, con l’intervento del regista Federico Greco, degli assistenti sociali autori della sceneggiatura, dei vertici del Consiglio Nazionale degli assistenti sociali e della Fondazione Nazionale Assistenti Sociali, presenta mercoledì 3 maggio, ore 9-14, presso il Cinema Astra, Firenze, Piazza Beccaria 9, il cortometraggio “Stop Helping – a scuola di indifferenza”. Si tratta di un prodotto cinematografico con scene inedite di una professione che si racconta senza toni celebrativi e autoreferenziali ma in chiave ironica e, soprattutto, distopica dove cioè la vicenda viene ambientata in una società in cui non vorremmo mai vivere.
“Sembrava un giorno come tanti nella clinica di riabilitazione “Stop Helping” per assistenti sociali recidivi. Nella seduta settimanale, in presenza dei sorveglianti, qualcosa va storto. Aurora, che era stata un’appassionata assistente sociale, si risveglia e trova il coraggio di opporsi e liberarsi. Riuscirà ad aiutare gli altri internati a ricordarsi chi erano?
Sono stati 21 gli assistenti sociali, provenienti da diverse Regioni, che hanno partecipato ad un percorso formativo sulle tecniche di narrazione cinematografica, ponendo al centro la promozione dell’immagine della professione, che ha portato alla costruzione del mockumentary “Stop Helping – a scuola di indifferenza”. La produzione – coordinata dall’Ordine degli Assistenti sociali della Toscana – ha avuto l’obiettivo di formare assistenti sociali capaci di saper rappresentare la professione, tema che sempre più rientra tra le responsabilità etiche e deontologiche dell’assistente sociale
L’ordine professionale, nelle sue rappresentanze nazionali e regionali, da anni lavora infatti per combattere stereotipi e pregiudizi sulla professione anche con nuovi mezzi di comunicazione al fine di restituire una più corretta immagine professionale e stimolare la riflessione su tematiche importanti quali il sostegno e la tutela dei diritti delle persone che da sempre chiedono l’aiuto degli assistenti sociali.
“Ma anche quello – come spiega Rosa Barone, presidente degli assistenti sociali toscana presentando l’iniziativa – di richiamare l’attenzione delle Istituzioni sulla condizione della nostra professione, sul vissuto degli operatori, sul ruolo politico nella definizione delle linee di azione per sostenere un cambiamento, in una professione impegnata nella ricerca di standard elevati di pratica professionale ed etica.
Sullo sfondo – dice ancora Barone – la sceneggiatura ha dato voce all’esigenza degli assistenti sociali di avere percorsi di supervisione che possano sostenere la pratica professionale, prevenire i possibili rischi del burnout e rafforzare la propria identità professionale. L’evento sarà anche l’occasione per approfondire il tema della supervisione come livello essenziale delle prestazioni sociali. Un riconoscimento importante per la professione che si traduce di fatto in una maggiore garanzia per i cittadini che si rivolgono ai servizi sociali.
Una sfida dunque – conclude – da affrontare con piena consapevolezza e competenza e per questo abbiamo coinvolto il Cnoas e la Fondazione Nazionale nel loro ruolo specifico di supporto tecnico per il Ministero del lavoro e delle politiche sociali per l’implementazione della supervisione”.
L’evento formativo – in presenza e webinar – ha riscosso un ottimo apprezzamento dalla comunità professionale e con l’adesione di oltre 500 partecipanti.
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