Il decreto 1 Maggio aiuterà la crescita
Le proposte dell’Ungdcec al 60° congresso nazionale di Palermo
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Apprezzamento pieno per il “Decreto 1 maggio”; auspici che dalla riforma fiscale derivino anche interventi a favore dei giovani, conferma della disponibilità a partecipare con il bagaglio di conoscenze tecniche proprie dei professionisti alla definizione delle normative in materia fiscale: sono le principali tematiche emerse nel corso del 60° Congresso nazionale dell’ Ungdcec, l’Unione nazionale dei giovani dottori commercialisti ed esperti contabili che si è svolto al Teatro Massimo di Palermo. “Il ‘Decreto 1 maggio’ è un qualcosa che ci aspettavamo, e che fa piacere leggere perché di fatto rendere più importanti le buste-paga, cosa che può aiutare la ripresa dei consumi è quello che noi giovani chiediamo da un po’ – dice il presidente dell’Ungdcec Matteo De Lise – Dare l’opportunità all’imprese di investire sulla forza lavoro, di investire su tutte quelle che sono le attività necessarie ad un aumento della produzione è quello che serve in questo momento al Paese”.
Nel corso dei lavori De Lise ha rilanciato la sollecitazione al governo e al legislatore di favorire le aggregazioni tra professionisti in regime forfettario consentendo di considerare nel limite dei compensi di 85mila euro annui sia la quota-parte svolta in maniera individuale, sia quella percentuale nella partecipazione all’associazione. Un intervento di supporto ai professionisti, e in particolare ai più giovani, che fa tesoro di una innovativa visione fiscale. “La delega per la riforma del fisco è, per la prima volta dopo cinquant’anni, l’opportunità per questo Paese di ripartire rendendo il fisco attrattivo – prosegue De Lise – Noi dal fisco ci aspettiamo un progetto rispetto al futuro del Paese che verrà. Il fisco deve essere una questione di ‘prospettiva’ del Paese. Va bene premiare gli investimenti in azienda; va bene ridurre il cuneo fiscale; va benissimo anche ragionamento fatto sull’Irap. Ma ci aspettiamo però che ci possono essere le misure di favore anche per i giovani e per le aggregazioni. Scommettere sul futuro del Paese attraverso la delega fiscale è quello che noi ci auguriamo possa succedere”.
Sull’impostazione progettuale e strategica che la riforma del fisco deve avere per il Paese si è soffermato anche Andrea De Bertoldi, senatore di Fratelli d’Italia e commercialista, che ha partecipato ai lavori del congresso. “La visione del governo è quella di un fisco diverso – sottolinea De Dertoldi – Dopo oltre cinquant’anni dall’ultima riforma fiscale finalmente avremo un fischio che sarà più umano, nel senso che dovrà essere accettato dal contribuente. Il contribuente vedrà nel fisco non più un nemico come spesso oggi accade, ma un interlocutore con il quale dialogare per esempio per fare il concordato biennale preventivo, che mette al riparo il contribuente una volta che ha trovato un accordo prima dell’esercizio in corso. Oppure con un rafforzamento della compliance, quindi con la possibilità di confrontarsi e di definire le posizioni in dialettica con l’amministrazione”.
Ai lavori del 60° congresso dell’Unione dei giovani dottori commercialisti ed esperti contabili hanno partecipato anche i vertici del Consiglio nazionale dei commercialisti, delle Casse di previdenza e degli Ordini territoriali.
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