Medici, buste paga a confronto in Europa.
Il Report Eurostat
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C’è un nesso tra paga oraria dell’addetto alle costruzioni o dell’agente immobiliare e retribuzione dei professionisti sanitari, e si trova confrontando le medie delle buste paga nelle diverse nazioni. A consentirci di trovarlo è il Report Eurostat “Labour Cost Survey” che sui 27 paesi membri dell’Unione Europea considera il lavoro dipendente (e non solo) nei vari settori produttivi.
A ben guardare si scopre che i paesi a maggior emigrazione sanitaria d’Europa non sono in questa fase i più poveri ma, almeno in proporzione, quelli come il nostro dove lo stipendio del dipendente-tipo è aumentato meno. Il Rapporto si ferma al 2022, quindi con dati recentissimi, e valuta terziario, industria, costruzioni fino ai servizi “non economici” escludendo la Pubblica amministrazione. Considerando tutti i comparti, in Italia in media un’ora di lavoro nel 2021 era pagata 28,7 euro, nel 2022 si è saliti ad euro 29,4. Nel 2020 c’è stato un calo, complice il Covid, e quindi tra il 2020 e il 2022 va considerato un aumento totale dello 0,2%. A breve vedremo perché la lettura su due anni è importante. Intanto, scopriamo che in Unione Europea le retribuzioni sono più alte che da noi: la media 2021 era 28 euro (32,4 nei paesi dove si usa l’Euro), e si è saliti a 32,5 (34,3 in “area euro”) con un aumento del 4,5%. Nei paesi senza euro ci sono aumenti più consistenti, specie nei più poveri che hanno tenuto la vecchia valuta; questi ultimi hanno avuto ottime performance a partire dalla Bulgaria (+15% ma resta ultima in classifica con paghe orarie medie intorno ai 10 euro), la Romania (+12,2%) o la Polonia (+11,7%); pure la Lituania, unica passata all’euro, ha visto balzare gli stipendi di oltre il 13%. In generale, paghe sotto i 20 euro ora caratterizzano tutti i paesi dell’ex Cortina di Ferro più Grecia, Croazia e Portogallo, fra i 20 ed i 30 ci siamo noi italiani e la Spagna, fra i 30 e i 40 Francia Germania Olanda Svezia e Belgio, oltre i 40 Norvegia e Danimarca (no-euro), a 50 euro il Lussemburgo. Tra i vari settori, il comparto industria appare più remunerativo dei servizi, 33,3 euro/ora in media in area Euro e 30,2 in tutta l’UE; il settore costruzioni vale una media di 6 euro in meno in area euro ed è più remunerato negli altri paesi; una differenza meno netta tra settore costruzioni e media dei settori si trova in Spagna (1,5 euro) mentre in Italia, Germania, Francia il divario è oltre il doppio. Interessante valutare come è cambiata la paga negli stati comunitari dal 2008 ad oggi. L’Italia in 14 anni è passata da una media di 25 euro orari ad una di 29 con il minore incremento in assoluto per l’area euro se si eccettua la Grecia dove si è invece crollati dai 19 euro medi del 2008 a 14,5 attuali; nello stesso periodo la Francia è cresciuta da 31,2 a 40,8 euro orari, la Germania da 22,9 a 39,5, l’Austria da 26 a 39, la Spagna da 19 a 24, la Slovenia da 14 a 25, il Portogallo da 12 a 16. A questi dati va aggiunto il carico per il datore di lavoro in termini di costi sociali, che in Italia incide per il 25%: siamo terzi dopo Francia e Svezia che hanno un carico del 30%. Non è possibile disporre di dati sul pubblico impiego dei paesi considerati, ma un raffronto “a spanne” con lo stipendio del personale del Servizio sanitario è sollecitato da questi ultimi dati, che fanno coincidere i paesi a maggior emigrazione di medici ed infermieri (Italia, Spagna, Portogallo, Grecia) con le nazioni dove si è vissuto in tutti i settori un minor incremento reddituale negli ultimi 14 anni, tanto da far percepire una prospettiva di sviluppo negativa.
Per l’Italia gli ultimi dati della Ragioneria dello Stato dicono come l’infermiere nel 2020 percepisse una media annua di 35 mila euro ed il medico specialista di 100 mila euro, mentre a livello Unione Europea la retribuzione annua fosse rispettivamente 39 mila euro per l’infermiere e 97 mila per il medico specialista. Ora, se consideriamo l’Unione Europea e sommiamo alle paghe di medici ed infermieri gli incrementi del biennio 2021-22 in Italia ed Europa (0,2% contro 4,5%) osserviamo che le categorie del nostro paese sono rimaste al palo, le altre hanno avuto incrementi tangibili. In particolare, se consideriamo una media di 2000 ore di lavoro annuali a categoria, che sta a metà strada fra le 1600 da contratto comparto e le 2500 “di fatto” denunciate da molti sindacati medici, troviamo per l’Italia una paga oraria ferma per l’infermiere a 17-18 euro e per il medico a 50; laddove l’infermiere d’area UE arriva, con lo stesso orario a 20 euro e il medico specialista UE, in origine più “povero”, che a parità d’orario ha praticamente raggiunto il collega italiano; sul punto bisogna però aggiungere che il sovraccarico lavorativo è peculiarità del SSN, e che l’età media del medico ospedaliero italiano è maggiore.
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