Professione osteopata, percorso formativo triennale per futura laurea in dirittura d’arrivo
L'annuncio all’8° Congresso nazionale del Roi
Il percorso formativo triennale per la futura laurea in osteopatia è in dirittura d’arrivo ed è attualmente al vaglio del Consiglio universitario nazionale e del Consiglio superiore di sanità, che dovranno esprimere un parere sulla proposta elaborata dal ministero dell’Università e della ricerca di concerto con il ministero della Salute. È quanto emerso durante la tavola rotonda con i rappresentanti delle istituzioni e le professioni che si è svolta nel corso dell’8° Congresso nazionale del Roi – Registro osteopati d’Italia andato in scena a Verona.
Alla tavola rotonda hanno preso parte Mariella Mainolfi, direttore generale professioni sanitarie e risorse umane del Ssn del ministero della Salute, Enrico Montaperto, dirigente della Direzione generale ordinamenti della formazione superiore e diritto allo studio del Mur, la senatrice Beatrice Lorenzin, membro della Commissione bilancio al Senato, la senatrice Elisa Pirro, membro della Commissione affari sociali al Senato, Teresa Calandra, presidente della Federazione nazionale dei Tecnici sanitari di radiologia medica e delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione, Gina Barlafante, presidente di Aiso-Associazione italiana Scuole di Osteopatia, e Paola Sciomachen, presidente del Roi.
Nel videomessaggio che ha aperto la tavola rotonda, Mariella Mainolfi ha dichiarato: “Il ministero della Salute sta lavorando da cinque anni alla regolamentazione della professione sanitaria dell’osteopata. Siamo ormai all’ultimo miglio di questo percorso: è stato definito lo schema di ordinamento didattico e il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha autorizzato la trasmissione degli atti al Consiglio superiore di sanità. Stiamo aspettando anche il parere del Cun per poi adottare entro fine mese il decreto interministeriale che disciplinerà l’ordinamento didattico. A breve andremo anche a definire un Accordo Stato-Regioni per il riconoscimento dell’equipollenza dei titoli pregressi al nuovo percorso di laurea, prevedendo contemporaneamente l’istituzione dell’albo dell’osteopatia all’interno degli ordini”.
Nel suo intervento, Enrico Montaperto ha affermato: “Il Mur evidenzia lo spessore professionale dei lavori del tavolo tecnico che ha visto anche la partecipazione di rappresentanti del Cun e dell’Anvur e che si è concluso a fine maggio con l’approvazione all’unanimità dell’ordinamento didattico. L’iter procederà nelle prossime settimane con l’acquisizione anche del parere del Cun e del Consiglio superiore di sanità per tramite del ministero della Salute. Prosegue quindi l’articolato lavoro avviatosi con la legge 3/2018 e il dpr 131/2021 con cui è stata istituita la professione dell’osteopata”.
“Ringraziamo le istituzioni per aver portato a compimento questo ulteriore importante passaggio. Siamo adesso a un passo dal decreto attuativo. Non possiamo però abbassare la guardia e chiediamo che l’iter legislativo si concluda al più presto. La professione osteopatica ha grandi potenzialità di crescita in termini di occupazione, ricerca, creazione di reti di cura e di assistenza a fianco delle altre figure sanitarie. Ecco perché il decreto sulla formazione è vitale e ci permetterà di affrontare l’ultimo passaggio delle equipollenze”, ha dichiarato Paola Sciomachen.
L’inizio dei lavori dell’iter legislativo, avviato nel luglio 2013 con l’approvazione da parte del Consiglio dei ministri del ddl da lei presentato è stato ricordato dalla senatrice Beatrice Lorenzin: “In questi anni ho visto crescere la professione osteopatica fino a questo ultimo miglio da percorrere per la definitiva istituzione. C’è piena consapevolezza sull’importanza che questa professione può rappresentare in termini di opportunità terapeutiche. Sarà ora importante il lavoro della Conferenza Stato-Regioni sul tema delle equipollenze”.
Secondo la senatrice Elisa Pirro, “il clima politico è ormai maturo e favorevole all’istituzione dell’osteopatia come professione sanitaria, di cui sono riconosciute prerogative e competenze. L’aspettativa è di assistere al completamento dell’iter legislativo in maniera rapida”. “Apprendiamo con favore del completamento del percorso di realizzazione dell’ordinamento didattico. Seguiranno i decreti di equipollenza e di istituzione degli albi presso gli Ordini Tsrm e Pstrp. Da parte nostra, siamo pronti ad accogliere nella nostra eterogenea comunità professionale anche gli osteopati che arricchiranno l’area della prevenzione”, ha affermato Teresa Calandra.
Gina Barlafante ha sottolineato come “nel corso degli anni ci siamo radicati sul territorio attraverso la collaborazione con le altre realtà sanitarie: in questo scenario, siamo pronti a continuare a fare la nostra parte nella fase attuativa del riconoscimento dell’osteopatia”.
L’assessore alla Salute del Comune di Verona, Elisa La Paglia, nei saluti istituzionali, ha dichiarato: “Siamo molto onorati e grati della presenza di un congresso nazionale di professionisti della salute nella nostra città. La nuova amministrazione di Verona ha deciso di investire sul benessere psico-fisico dei nostri concittadini con una nuova delega alla salute e ai servizi di prossimità. L’obiettivo è che da quest’occasione possa nascere una collaborazione con il Roi che ci permetterà di spendere le competenze osteopatiche nell’ambito della salute e del benessere dei nostri concittadini. Il mio augurio è che gli osteopati possano ottenere una veloce regolamentazione che porti al pieno riconoscimento dell’osteopatia come professione sanitaria”.
Fonte Adnkronos