Anno: XXV - Numero 236    
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Al Santuario della Madonna del Monte la consegna del trentesimo Premio Solidarietà

Consegnato all’Hospice di Borgonovo presidio per la dignità della vita

Al Santuario della Madonna del Monte la consegna del trentesimo Premio Solidarietà

«Grazie per questo premio e per la motivazione che l’accompagna. Ci occupiamo di un settore della medicina ancora poco noto, quello delle cure palliative: quando un paziente entra nell’hospice finisce la cura all’organo malato ed inizia quella alla persona. Alla base della terapia c’è soprattutto una gestione infermieristica con attenzione a due aspetti: l’assistenziale e l’affettivo. Ecco, il riconoscimento premia soprattutto il personale infermieristico e quello ausiliario». Questo il pensiero del dott. Flavio Mazzocchi, direttore sanitario dell’Hospice di Borgonovo (presente anche Armand Dragoj, responsabile del Servizio cure palliative di ASP Azalea), struttura che si è aggiudicata il “Premio Solidarietà per la vita Santa Maria del Monte”, promosso dalla Banca di Piacenza, giunto alla sua trentatreesima edizione e consegnato come da tradizione l’ultima domenica di giugno nel corso di una partecipata cerimonia nel suggestivo contesto del piccolo santuario mariano. «Il nostro obiettivo – ha proseguito il dott. Mazzocchi – è quello di assicurare il massimo comfort ai nostri pazienti (ma anche ai loro famigliari), offrendo una soluzione che rappresenta una via di mezzo tra la casa e l’ospedale. Facciamo circa 200 ricoveri l’anno e siamo stati l’unica struttura sanitaria, in periodo Covid, che ha garantito la presenza dei famigliari».

Questa la motivazione del Premio letta dal Prefetto Daniela Lupo: “Nella delicata funzione di assistenza di persone con malattie in fase avanzata, per le quali ogni terapia finalizzata alla guarigione non sia più possibile, l’équipe multiprofessionale della struttura privilegia l’umanizzazione delle cure e dell’assistenza stessa, offrendo ampio spazio al sistema dei valori del malato: rispetto della dignità, della personalità, della spiritualità e fede religiosa, dell’autonomia e della privacy. L’attenzione non è solo per il paziente, ma è orientata anche al miglioramento della qualità di vita dei famigliari: a coloro che abitano lontano o che hanno difficoltà di spostamento”.

Lo stesso prefetto, che ha consegnato il riconoscimento, ha spiegato le ragioni della scelta fatta dalla Commissione giudicatrice del Premio, di cui è presidente, Premio che ha definito un esempio di concretezza di questa terra piacentina: «L’hospice è sinonimo di solidarietà per la vita di chi ha più bisogno e che va oltre, preoccupandosi anche della qualità di vita dei famigliari». Franco Albertini, sindaco del Comune Alta Val Tidone (rappresentato anche dall’assessore Giovanni Dotti) ha dal canto suo dedicato la 33ͣ edizione della manifestazione «a colui che questa festa della vita ha fortemente voluto e sostenuto negli anni, il presidente della Banca di Piacenza Corrado Sforza Fogliani, la persona che più di ogni altra si è distinta con intelligenza, impegno, capacità selettiva per la rinascita di questo luogo sacro a Dio e all’uomo. Prima che il presidente Sforza suscitasse rinnovato l’interesse intorno al Monte, insieme a don Luigi Occhi, ineguagliato rettore del santuario, allo storico mons. Domenico Ponzini, a mons. Gianpietro Pozzi e a padre Eugenio Fornasari, questo luogo così caro alla comunità locale, meta di devoti e pellegrini, era destinato a diventare un cumulo di pietre abbandonate». Il primo cittadino è quindi passato ai ringraziamenti: alla Banca di Piacenza e al suo presidente dott. Nenna («un istituto di credito espressione di un eloquente radicamento territoriale, morale e culturale, economico e sociale»), a Sua Eccellenza mons. Marini, che per anni abbiamo visto accanto a san Giovanni Paolo II»), al prefetto, alle autorità politiche, militari, civili, ai colleghi sindaci e ai loro rappresentanti, ai sacerdoti, al Coro di Campremoldo “Voci dal mondo” (diretto da Lionella Morlacchini), alla Polizia municipale, alla Pro loco di Strà-Trevozzo con il suo presidente Luca Cassi (associazione che ha allestito l’apprezzato buffet campagnolo), agli Amici del Monte e al Gruppo volontari della Protezione civile Tidone-Tidoncello. «Il Premio Solidarietà per la vita – ha continuato il sindaco Albertini – esprime il valore non negoziabile della vita umana, un esempio eloquente di autentico umanesimo, rappresentato in questa edizione dall’Hospice di Borgonovo, esemplare presidio sanitario per la dignità della vita. Il nostro Comune – ha rimarcato – crede nell’insostituibile funzione sociale dell’hospice e le liste d’attesa ci dicono quanto si faccia ancora poco, per questa struttura, all’interno della politica sanitaria. Il messaggio che oggi si stacca dal Monte e vola sulle ali della vita – ha concluso il primo cittadino di Alta Val Tidone – tocca la persona degente nella sofferenza e raggiunge i suoi affetti famigliari, il valore universale della vita umana e la vita delle famiglie dei pazienti».

Giuseppe Nenna, presidente della Banca di Piacenza (presenti anche il direttore generale Angelo Antoniazzi e il vicedirettore generale Pietro Boselli), ha ricordato con commozione l’avv. Sforza Fogliani, definendo il premio all’Hospice di Borgonovo «super meritato» e garantendo «la continuità» di questa splendida iniziativa. Il dott. Nenna ha quindi consegnato a mons. Marini la Targa del benvegnu a ricordo della giornata.

Alla manifestazione (condotta dalla dott. Lavinia Curtoni, dell’Ufficio Relazioni esterne della Banca) hanno assistito il tradizionale numeroso pubblico e, oltre a quelli già citati, diversi altri amministratori della vallata, tra i quali il sindaco di Castelsangiovanni Lucia Fontana, il sindaco di Piozzano Piero Burgazzoli, il vicesindaco di Borgonovo Maurizio Molinelli, il consigliere comunale di Ziano Elaine Jeanne Januszewski. Tra le autorità, il comandante dei Carabinieri di Bobbio Giovanni Bettas Oddonin, il capitano della Stazione di Pianello Bartolo Palmieri, il comandante della Guardia di Finanza di Castelsangiovanni Stefano Addabbo, l’ispettrice volontaria della Croce Rossa Giuliana Ceriati e l’ispettrice provinciale Paola Farroni.

Il premio è stato consegnato al termine della messa che l’arcivescovo mons. Piero Marini (per la prima volta al Monte) ha concelebrato nella piccola chiesa col rettore del santuario don Gianni Quartaroli (che ha ricordato le figure del presidente Sforza, di don Occhi e di mons. Ponzini) e con don Davide Maloberti. L’arcivescovo si è detto «lieto di celebrare l’Eucarestia in questo santuario dove mi sento in qualche modo a casa, essendo anch’io originario dell’Alta Val Tidone (di Valverde, sponda pavese, ndr) e dove ho ritrovato alcuni amici, come Antonio, che il 27 giugno del 1965 era venuto a fare il cantore alla mia prima messa celebrata a Valverde; o come Valentino, che ha passato con me gli anni del seminario a Bobbio. Mi trovo quindi in famiglia alla 33ͣ edizione di questa iniziativa benemerita, promossa da quello che è stato uno straordinario presidente della Banca di Piacenza».

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