Anno: XXV - Numero 216    
Lunedì 25 Novembre 2024 ore 13:30
Resta aggiornato:

Home » Manca la consapevolezza del ruolo che le libere professioni tecniche

Manca la consapevolezza del ruolo che le libere professioni tecniche

Inarsind ha partecipato al convegno “Liberi Professionisti, tutta la verità. Presente e futuro, welfare, prospettive e opportunità” organizzato da Confprofessioni Lombardia con il patrocinio di Bergamo e Brescia Capitale italiana della Cultura 2023.

Manca la consapevolezza del ruolo che le libere professioni tecniche

Occasione di formazione e scambio di informazioni per tutti i liberi professionisti dei vari campi, ha posto all’attenzione di tutti i partecipanti le questioni sostanziali che riguardano il presente e il futuro della libera professione. Durante i lavori è stato presentato il report sulle libere professioni in Lombardia per il 2023 elaborato dall’Osservatorio di Confprofessioni Lombardia e sono state illustrate ai presenti le concrete possibilità e gli ausili pratici che l’articolato sistema Confprofessioni mette a disposizione di tutti coloro che esercitano la libera professione.

Carmelo Russo, Presidente Nazionale Inarsind è intervenuto a proposito del Codice degli Appalti e del Contributo dei Professionisti all’ammodernamento del Paese. “La chiara sensazione – spiega – è che il nuovo codice dei contratti pubblici non guardi ai liberi professionisti Architetti ed Ingegneri per l’ammodernamento del Paese, ma si rivolga più decisamente verso altri soggetti ponendo l’attenzione sull’Appalto Integrato, ovvero all’affidamento ad un unico soggetto aggiudicatario della realizzazione dell’opera e della sua progettazione esecutiva, mettendo di fatto in secondo piano secondo piano la centralità del progetto, disconoscendone il valore culturale e trascurandone l’importanza tecnico-scientifica

Oltremodo – aggiunge – il comma 11 dell’art. 100 che  per le procedure di aggiudicazione di appalti, forniture e di servizi (quindi a meno di una precisazione  che li escluda, anche per i servizi di Architettura e Ingegneria) limita al triennio precedente a quello di  indizione della procedura il possesso di un fatturato globale non superiore al doppio del valore stimato  dell’appalto, limita di fatto la partecipazione alle gare dei servizi di architettura e ingegneria degli studi professionali medio/piccoli che potrebbero invano continuare a rincorrere di anno in anno il livello di fatturato adeguato.

La sensazione – conclude – è che non ci sia adeguata consapevolezza del ruolo che le libere professioni tecniche possono interpretare per lo sviluppo del nostro Paese; assai raramente si identifica la progettazione come attività culturale, di ricerca e di elaborazione e ancor meno, pur in presenza di problemi infrastrutturali e non già noti, si crede nel progetto come investimento da fare oggi in vista delle possibilità economiche che domani potranno consentirne la risoluzione”.

Iscriviti alla newsletter!Ricevi gli aggiornamenti settimanali delle notizie più importanti tra cui: articoli, video, eventi, corsi di formazione e libri inerenti la tua professione.

ISCRIVITI

Notizie Correlate

Commenti


×

Informativa

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all’uso dei cookie.