Manca la consapevolezza del ruolo che le libere professioni tecniche
Inarsind ha partecipato al convegno “Liberi Professionisti, tutta la verità. Presente e futuro, welfare, prospettive e opportunità” organizzato da Confprofessioni Lombardia con il patrocinio di Bergamo e Brescia Capitale italiana della Cultura 2023.
In evidenza
Occasione di formazione e scambio di informazioni per tutti i liberi professionisti dei vari campi, ha posto all’attenzione di tutti i partecipanti le questioni sostanziali che riguardano il presente e il futuro della libera professione. Durante i lavori è stato presentato il report sulle libere professioni in Lombardia per il 2023 elaborato dall’Osservatorio di Confprofessioni Lombardia e sono state illustrate ai presenti le concrete possibilità e gli ausili pratici che l’articolato sistema Confprofessioni mette a disposizione di tutti coloro che esercitano la libera professione.
Carmelo Russo, Presidente Nazionale Inarsind è intervenuto a proposito del Codice degli Appalti e del Contributo dei Professionisti all’ammodernamento del Paese. “La chiara sensazione – spiega – è che il nuovo codice dei contratti pubblici non guardi ai liberi professionisti Architetti ed Ingegneri per l’ammodernamento del Paese, ma si rivolga più decisamente verso altri soggetti ponendo l’attenzione sull’Appalto Integrato, ovvero all’affidamento ad un unico soggetto aggiudicatario della realizzazione dell’opera e della sua progettazione esecutiva, mettendo di fatto in secondo piano secondo piano la centralità del progetto, disconoscendone il valore culturale e trascurandone l’importanza tecnico-scientifica
Oltremodo – aggiunge – il comma 11 dell’art. 100 che per le procedure di aggiudicazione di appalti, forniture e di servizi (quindi a meno di una precisazione che li escluda, anche per i servizi di Architettura e Ingegneria) limita al triennio precedente a quello di indizione della procedura il possesso di un fatturato globale non superiore al doppio del valore stimato dell’appalto, limita di fatto la partecipazione alle gare dei servizi di architettura e ingegneria degli studi professionali medio/piccoli che potrebbero invano continuare a rincorrere di anno in anno il livello di fatturato adeguato.
La sensazione – conclude – è che non ci sia adeguata consapevolezza del ruolo che le libere professioni tecniche possono interpretare per lo sviluppo del nostro Paese; assai raramente si identifica la progettazione come attività culturale, di ricerca e di elaborazione e ancor meno, pur in presenza di problemi infrastrutturali e non già noti, si crede nel progetto come investimento da fare oggi in vista delle possibilità economiche che domani potranno consentirne la risoluzione”.
Notizie Correlate
Ancora forte disparità di trattamento tra progettazione pubblica e liberi professionisti
07 Febbraio 2024La pone in evidenza la recente nota esplicativa di Anac sul tema dei progettisti esterni all’Amministrazione.
Regime forfettario, attenzione al superamento delle soglie
16 Novembre 2023È stato introdotto il limite di 100.000,00 euro che comporta un passaggio immediato e non dall'anno successivo come era in precedenza al regime ordinario.
Confermati i vertici Inarsind
22 Settembre 2023Eletti ieri per acclamazione i membri del CD nazionale per il quadriennio 2023-2027.