Anno: XXV - Numero 214    
Giovedì 21 Novembre 2024 ore 13:20
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Non ci sono ancora le condizioni per chiudere il contratto dei medici

Impossibile chiusura entro luglio, troppi nodi ancora aperti

Non ci sono ancora le condizioni per chiudere il contratto dei medici

Il Presidente del sindacato dei medici Guido Quici: «Ottenuto qualche risultato positivo, ma non ci sono ancora le condizioni per chiudere. Troppi i nodi da sciogliere. Attendiamo testo su parte economica e risposte su ore di lavoro regalate A ribadirlo, alla vigilia di un nuovo incontro in Aran, è il Presidente Cimo Guido Quici. «Occorre lavorare ancora molto per arrivare ad un accordo sul numero massimo di pronte disponibilità e di guardie notturne, che minano la qualità della vita dei professionisti, e sulla retribuzione del lavoro extra-orario. Ci sono numerosi aspetti che non sono stati affrontati, come l’intramoenia, gli specializzandi, la mobilità, l’aspettativa, il tema del patrocinio legale e il servizio fuori sede, che al momento obbligherebbe i medici a vagare tra diverse strutture ospedaliere distanti anche decine di chilometri».

«Senza aver ricevuto alcun testo – prosegue Quici –, abbiamo iniziato la discussione sulla parte economica, tuttavia al momento limitata agli incrementi contrattuali e senza conoscere la vera entità dei fondi. Non sappiamo in che modo verrà finanziata una nuova indennità che si intende istituire per i dirigenti sanitari, ovvero l’indennità di specificità sanitaria, se non grazie all’ennesimo contributo di solidarietà di medici e veterinari. Non sappiamo se la possibilità di utilizzare in modo improprio i fondi contrattuali sarà confermata o meno nel nuovo testo».

«È indubbio che, anche grazie al contributo del lavoro instancabile dei tecnici della CIMO e alla disponibilità dimostrata dall’Aran, nelle ultime settimane siano stati ottenuti alcuni risultati positivi; ma a poco serviranno se le Regioni non intendono sciogliere i veri nodi della trattativa: non abbiamo alcuna intenzione di continuare a regalare ore di lavoro né di utilizzare i nostri fondi contrattuali per finalità diverse. Cimo, su questi due punti, sarà irremovibile», conclude.

Ufficio stampa Cimo

 

 

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