Anno: XXV - Numero 214    
Giovedì 21 Novembre 2024 ore 13:20
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L’IA approda nell’analisi forense

L’IA è sbarcata anche nel campo delle investigazioni digitali. Analizziamo lo stato dell’arte e come questa straordinaria tecnologia può essere utilissima in tale contesto.

L’IA approda nell’analisi forense

Il supporto informatico è di fatto sempre più presente nelle indagini forensi, sia in termini di dispositivi hardware sia per quanto concerne i tool software in grado di coadiuvare, velocizzare e indirizzare chi si occupa di raccogliere e analizzare le prove digitali per l’uso in contesti legali. Non c’è quindi da sorprendersi se la tanto chiacchierata intelligenza artificiale si sta facendo largo anche nel campo delle indagini digitali; la capacità offerta da quest’ultima nell’elaborare grandi quantità di dati e individuare velocemente dei modelli di riferimento, dà la possibilità agli investigatori di individuare, senza trascurarli, anche i più piccoli dettagli che potrebbero essere fondamentali per risolvere un caso o come risposta a eventuali incidenti aziendali: attacchi ransomware, intrusione nei sistemi e nelle infrastrutture dell’azienda eccetera. La ricerca digitale diventa sempre più complicata con centinaia di nuovi dispositivi coinvolti e decine di formati diversi da interpretare e standardizzare: computer, pendrive, dispositivi mobili e IoT, NAS,  server…

Ecco allora che non c’è da meravigliarsi se diverse aziende hanno iniziato a sviluppare e promuovere tool che, sfruttando le capacità dell’Intelligenza Artificiale, aiutano gli analisti forensi ad accelerare le operazioni di ricerca, eliminando velocemente le informazioni non rilevanti o ridondanti, permettendogli di concentrarsi sui dati più affini.

Il supporto informatico è di fatto sempre più presente nelle indagini forensi, sia in termini di dispositivi hardware sia per quanto concerne i tool software in grado di coadiuvare, velocizzare e indirizzare chi si occupa di raccogliere e analizzare le prove digitali per l’uso in contesti legali. Non c’è quindi da sorprendersi se la tanto chiacchierata intelligenza artificiale si sta facendo largo anche nel campo delle indagini digitali; la capacità offerta da quest’ultima nell’elaborare grandi quantità di dati e individuare velocemente dei modelli di riferimento, dà la possibilità agli investigatori di individuare, senza trascurarli, anche i più piccoli dettagli che potrebbero essere fondamentali per risolvere un caso o come risposta a eventuali incidenti aziendali: attacchi ransomware, intrusione nei sistemi e nelle infrastrutture dell’azienda eccetera. La ricerca digitale diventa sempre più complicata con centinaia di nuovi dispositivi coinvolti e decine di formati diversi da interpretare e standardizzare: computer, pendrive, dispositivi mobili e IoT, NAS,  server…

Ecco allora che non c’è da meravigliarsi se diverse aziende hanno iniziato a sviluppare e promuovere tool che, sfruttando le capacità dell’Intelligenza Artificiale, aiutano gli analisti forensi ad accelerare le operazioni di ricerca, eliminando velocemente le informazioni non rilevanti o ridondanti, permettendogli di concentrarsi sui dati più affini.

L’NLP, combinando la linguistica computazionale con modelli statistici di machine learning e deep learning, permette anche di capire il pieno significato di un testo o parlato, compreso l’intento e il sentiment

Casi pratici di utilizzo dell’IA nell’analisi forense

Per un analista forense, analizzare foto e video presenti in uno smartphone moderno può essere un’operazione estremamente complessa e richiedere molto tempo. I dispositivi attuali sono in grado di immagazzinare decine di migliaia di elementi, e trovare specifiche informazioni in mezzo a tutto questo “mare” di dati può sembrare come cercare un ago in un pagliaio. Tuttavia, grazie all’impiego dell’intelligenza artificiale (IA) nel campo digitale-forense, questa attività può essere notevolmente semplificata. Uno dei principali vantaggi dell’utilizzo dell’IA nell’analisi forense digitale è la capacità di analizzare migliaia di elementi in modo rapido ed efficiente. Gli algoritmi di intelligenza artificiale possono individuare specifici elementi, pattern e correlazioni che richiederebbero molto tempo se fossero cercati manualmente. Questi strumenti software, che sono già impiegati dalle grandi aziende tecnologiche come Meta, consentono di analizzare e validare milioni di dati ogni giorno.

Ad esempio, Meta deve costantemente controllare le foto e i video caricate sui suoi social network per evitare contenuti che rientrano in fenomeni come violenza e pornografia. Oltre all’elaborazione di foto e video, l’IA viene sempre più impiegata nell’elaborazione del linguaggio naturale (Natural Language Processing). Algoritmi specifici di intelligenza artificiale e analisi linguistica vengono addestrati per analizzare e comprendere il linguaggio naturale, consentendo di esaminare migliaia di e-mail, comunicazioni interne, post sui social network e query di navigazione web alla ricerca di contenuti specifici.

Tratto da Win Magazine

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