Reddito inutile, sprecati 25 mld. Lavoro? C'è, chi cerca trova
La ministra per le Politiche sociali: "Di lavoro ce n'è tanto. In Campania 108 mila posti. No al salario minimo, meglio la contrattazione"
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“Il Reddito di cittadinanza è costato agli italiani 25 miliardi di euro in tre anni senza produrre i risultati attesi: né in termini di riduzione della povertà né in termini di accompagnamento al lavoro”. Condanna senza appello per la misura introdotta dal governo giallo verde da parte di Marina Elvira Calderone, ministra per le politiche sociali, che in una intervista a La Stampa aggiunge: “La sua fine era nota almeno da 7 mesi, quando in legge di bilancio è stata inserita una norma ad hoc. Come dimostrano gli 88 mila nuclei presi in carico già a inizio luglio e che non perderanno il reddito di cittadinanza, questo governo ha già assicurato ai più fragili il sostegno necessario e impiega ogni ora del suo tempo per contrastare e ridurre quel disagio sociale su cui qualcuno, al contrario, come ho avuto modo di dire ieri al question time della Camera, soffia cercando di costruire il dissenso”.
Calderone sostiene poi che “l’sms dell’Inps è stato impreciso Presto arriveranno altre informazioni per aiutare chi esce dal reddito di cittadinanza”. Sul salario minimo: “Quello a 9 euro non serve, meglio puntare sulla buona contrattazione. Il problema del lavoro povero si combatte con la contrattazione e con la produttività. Questo governo ha già assicurato ai soggetti più fragili il sostegno necessario ma c’è chi costruisce dissenso” dice a La Stampa.
E sul problema dell’occupazione, Calderone sostiene a La Stampa che la disoccupazione nelle regioni maggiormente coinvolte dalla cancellazione del reddito non sia così alta: “Non sono leinformazioni in nostro possesso. Basti guardare l’ultimo bollettino Unioncamere Excelsior: in Campania, a fronte di 24.595 percettori occupabili usciti dal reddito, sono previste entro settembre 108.960 assunzioni. La stessa cosa vale anche per altre regioni”.
Maggiori dettagli in un’altra intervista, stavolta al Corriere della Sera: “Il lavoro c’è ed anche tanto. D’altronde, i dati ufficiali parlano chiarissimo: l’occupazione cresce e la disoccupazione è in calo. Il problema caso mai è inverso. Le aziende non riescono a trovare i lavoratori che cercano. Ecco perché il nostro impegno è totalmente mirato a creare condizioni di occupabilità nel maggior numero di lavoratori». Quale soluzione possibile a questa situazione? «Riuscire a incrociare domanda e offerta di lavoro, cosa mai funzionata nel nostro Paese. E per questo motivo dal 1° settembre partirà la piattaforma gestita dall’Inps, chiamata a rendere interoperabili le banche dati esistenti”.
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