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Decreto fiscale, sanzioni per chi non ha lettore bancomat ma niente e-fatture. Ecco le novità

Per i medici prosegue l'esenzione dalla fattura elettronica ma arrivano le sanzioni per chi non abbia il lettore bancomat in studio

Decreto fiscale, sanzioni per chi non ha lettore bancomat ma niente e-fatture. Ecco le novità

Il testo del Decreto Fiscale proroga l’esonero per i sanitari dall’invio dei dati delle prestazioni svolte in libera professione sui pazienti: tutte, anche quelle non oggetto di invio al sistema Tessera Sanitaria (ad esempio perché il paziente si è opposto, a rischio di non portare la spesa in detrazione nel modello 730). Tanto si legge all’articolo 16 provvisorio del testo ora all’attenzione della Commissione europea a Bruxelles. Si conferma così, dopo il 2019, anche per il 2020 il divieto di fare fatture elettroniche per spedirle al sistema di interscambio del Fisco come fossero fatture di normali prestazioni commerciali: un divieto previsto dalla conversione del decreto legge 119/2018 in attesa che il sistema Sdi sia reso “sicuro” dal punto di vista della privacy dei dati sensibili. Il sistema Ts da parte sua girerà al Fisco i dati delle fatture ricevute escludendo descrizione e codice fiscale del cliente. Per inciso, i file delle fatture elettroniche non “dureranno” più 5 anni negli archivi del Fisco ma saranno memorizzati (articolo 15) fino al 31 dicembre dell’ottavo anno successivo a quello di presentazione della dichiarazione di riferimento “ovvero fino alla definizione di eventuali giudizi”. Li potranno usare nel frattempo sia la Guardia di finanza nelle sue funzioni di polizia economica e finanziaria sia Agenzia delle entrate e GdF per l’analisi del rischio e il controllo della spesa pubblica. Grazie all’uso corrente delle fatture elettroniche, peraltro, a partire dalle operazioni Iva effettuate dal 1° luglio 2020, l’Agenzia delle entrate metterà a disposizione dei lavoratori autonomi le bozze dei registri Iva e delle comunicazioni delle liquidazioni periodiche e dal 2021 la dichiarazione annuale Iva. E veniamo al “Pos”: l’obbligo di tenere il lettore bancomat in studio già c’era, ma non c’erano fin qui le sanzioni. Ora chiunque offra prestazioni professionali e neghi un pagamento con carta di debito o di credito sarà soggetto a sanzione amministrativa pari a 30 Euro, aumentata del 4 % del valore della transazione contestata (articolo 23 provvisorio). Altra disposizione che andrà dettagliata con attenzione: soggetti Iva e professionisti tenuti alle scritture contabili – 1,4 milioni di contribuenti forfettari e 2,2 a tassazione ordinaria – dovranno tenere separati i conti bancari per l’esercizio dell’attività da quelli per le spese di famiglia. Si proroga a tutto il 2020 il super-ammortamento al 140% del valore per l’acquisto da parte del professionista di nuova dotazione e l’iper-ammortamento al 270% per chi acquisti vera innovazione tecnologica. Sempre in sanità, è prevista la proroga a tutto dicembre del termine per concludere il patto sulla salute tra stato e regioni. C’è poi la pagina della lotteria degli scontrini. Potranno parteciparvi i cittadini che si fanno rilasciare gli scontrini dai commercianti che da gennaio dovranno, tutti, dotarsi di registratori digitali. Sempre in chiave anti-evasione, si unificano Imu e Tasi e si dispone la confisca dei beni per gli evasori condannati, mentre per quest’anno slitta al 30/11 la scadenza delle rate per la rottamazione ter. Due capitoli chiave del decreto sono dedicati uno al contrasto all’evasione fiscale e contributiva da parte di appaltatori verso i dipendenti (e ai ritardi di pagamento dei committenti verso gli appaltatori) e l’altro alla disciplina del gioco pubblico. Nei bar potranno esserci agenti sotto copertura: personale del Fisco sarà autorizzato ad effettuare operazioni di gioco in locali in cui si effettuano scommesse o sono installati apparecchi, così da acquisire elementi di prova su violazioni, incluse quelle relative al divieto di gioco dei minori. Aumentano i prelievi sulle vincite alla lotteria, cresce del 3% (dal 12 al 15%) l’aliquota più bassa per le vincite superiori ad euro 500, e fino al 25% le vincite più alte: in tutto sono attesi 93 milioni di euro nelle casse statali. Nascerà un Registro unico degli operatori del gioco pubblico per detentori e proprietari di slot machine & co. Arriva infine una tassa del 3% sui servizi di chi fornisce un’interfaccia per servizi di comunicazione o di pagamento e, con ricavi complessivi da oltre 750 milioni di euro, tragga dalla prestazione di servizi digitali da 5,5 milioni di euro in su. Sui dispositivi anti-abbandono nei seggiolini dei bambini, si concede di detrarre euro 30 per ciascun acquisto.

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