Il ministro Pichetto incontra ‘Ultima generazione’: dagli attivisti una proposta di legge
Una semplice data che si porta dietro montagna di preoccupazioneIn un comunicato diffuso al termine del tanto atteso incontro, gli attivisti si sono detti “non soddisfatti” e hanno accusato il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica,ì di fare “passi troppo piccoli per l’emergenza” che stiamo vivendo
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Una proposta di legge per la cancellazione dei Sad, i sussidi ambientalmente dannosi alle aziende del fossile che sarà presentata a settembre. Con questa proposta arrivano all’incontro con il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, gli attivisti di Ultima generazione. Una proposta “su cui Ultima generazione vorrebbe che si attivassero tutte le forze politiche e i parlamentari consapevoli dell’urgenza di un intervento per fermare il genocidio di massa verso il quale ci stiamo avviando, che è l’unico motivo che spinge le persone ad aderire alle azioni di resistenza civile nonviolenta”.
Per Ultima generazione il governo, riferisce una degli attivisti, deve attivarsi per quella “che non è solo una crisi climatica ma un problema sociale, economico e lavorativo”. La delegazione è composta da 4 membri di cui però Beatrice Pepe, non ha potuto partecipare all’incontro perché le è stato dato un foglio di via obbligatorio che le impedisce di entrare a Roma per un anno a causa di un blocco stradale.
“È una semplice data che però si porta dietro una montagna di preoccupazione, frustrazione, denunce, rabbia ma anche amore e cura. Più di 30 anni di superficialità e incompetenza ci costringono oggi a una situazione di emergenza che, anni fa, si sarebbe potuta evitare con una transizione energetica graduale. Ora abbiamo l’ultima occasione per fare qualcosa di coerente con quella che dovrebbe essere la priorità nelle agende politiche mondiali”, dichiara Ultima Generazione in vista dell’incontro.
Vista l’urgenza del momento, le persone di Ultima generazione portano all’attenzione del ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica alcune questioni impellenti e gli rivolgeranno domande su importanti impegni internazionali assunti dall’Italia.
In particolare “come intende rispettare gli impegni di abbandono dei sad (sussidi ambientalmente dannosi) entro il 2025, un impegno ribadito anche nell’introduzione dell’ultima edizione del catalogo dei sussidi favorevoli e dannosi”. Inoltre “come intende raggiungere gli impegni dell’agenda Fit for 55, su cui siamo drammaticamente in ritardo e come risponde alla totale bocciatura da parte di Eccoclimate del Pniec Piano nazionale integrato energia e clima), presentato lo scorso 19 luglio; cosa risponde all’appello del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che, parlando di crisi climatica, ha dichiarato: ‘Occorre avere la consapevolezza che siamo in ritardo nelle azioni necessarie per invertire il trend’; cosa intende fare delle lacrime versate al Giffoni Festival”.
Da parte loro, in un comunicato diffuso al termine del tanto atteso incontro, gli attivisti si sono detti “non soddisfatti” e hanno accusato il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica,ì di fare “passi troppo piccoli per l’emergenza” che stiamo vivendo. Secondo loro, inoltre, il Governo “non sta andando nella direzione giusta per affrontare la crisi” e “porta avanti i propri obiettivi troppo lentamente, sia per limitare i danni che per rispettare la scadenza del 2025 concordata in Europa per tagliare le spese ai combustibili fossili. Per gli attivisti sarebbe invece possibile “eliminare le sovvenzioni pubbliche al fossile in tempi brevi, redistribuendo i proventi delle tasse in modo più equo”.
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