Caro biglietti e nuove norme, scoppia la guerra dei voli
Il Ceo di Ryanair: " Il decreto è illegittimo , l'Europa lo spazzerà via". Fonti del ministero: "Stupore"
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Ryanair si scaglia contro la norma appena varata dal governo italiano per tentare di frenare il caro voli, intervenendo sull’algoritmo che determina i prezzi, definendo il provvedimento “illegittimo” ai sensi delle regole Ue. Fonti del Mimit replicano che una eventuale richiesta di notizie sulla formulazione del provvedimento da parte della Commissione europea sarebbe “di prassi” e “nell’ambito del consueto dialogo tecnico tra gli uffici sarà fornito ampio supporto motivazionale”.
Il ministero si dice “pienamente disponibile” al confronto e fa trapelare “stupore” per le parole dell’ad del vettore low cost, Eddie Wilson, che in una intervista con Repubblica parla di provvedimento “ridicolo” e lo paragona alle politiche commerciali dell’Unione Sovietica.
Ryanair è il primo vettore in Italia nel 2022 ha totalizzato 45,7 milioni di passeggeri, pari a un terzo del totale. La presa di posizione arriva dopo settimane di polemiche sul caro voli in estate, a partire dai trasporti per le isole, Sicilia e Sardegna. Una situazione a cui il governo ha risposto con un provvedimento che prova a stoppare l’algoritmo di calcolo del prezzo.
Ryanair sostiene che le compagnie aeree “fissano i prezzi in base alla domanda” e qualsiasi interferenza “avrà un impatto devastante sulla crescita regionale dell’Italia, sull’occupazione, sul turismo, in particolare tra l’Italia e le isole maggiori Sicilia e Sardegna”.
Poi il vettore argomenta che il price cap “avrà come conseguenza indesiderata l’aumento dei prezzi per tutti i passeggeri e non permetterà di aprire nuove rotte” poichè “le tariffe basse promozionali della stagione intermedia influenzeranno i prezzi nei periodi di picco”. Per il vettore dato che “le tariffe basse saranno utilizzate come calcolo per i prezzi dell’alta stagione” le compagnie sceglieranno di “volare verso destinazioni che non hanno un blocco dei prezzi”.
Secondo Wilson: “Interferire nella determinazione dei prezzi è controproducente e non ridurrà le tariffe aeree, ma avrà l’effetto opposto, riducendo il numero di passeggeri con tariffe medie più elevate. In alternativa, incentivare le compagnie aeree con costi inferiori porta più capacità, connettività e tariffe più basse”.
Fonti del ministero guidato da Adolfo Urso fanno trapelare che c’è una “piena disponibilità” ad un “confronto nel merito anche con le compagnie aeree”, dopo il provvedimento contro il caro voli, “come dimostrato negli incontri di oggi (ieri ndr.) con Raynair e Ita”.
Un confronto, precisano le stesse fonti, per raggiungere “soluzioni equilibrate per passeggeri e compagnie”, tenendo pero’ “sempre fermo i diritti degli utenti, in particolar modo di tutte le aree meno soggette alla concorrenza perchè non raggiungibili con altre forme di trasporto ad avere un servizio adeguato e a prezzi di mercato”.
Quanto alle dichiarazioni dell’ad di Ryanair, che oggi (ieri ndr.) ha incontrato Urso, il ministero fa sapere che “stupiscono le dichiarazioni” dell’ad Wilson “circa l’inesistenza di meccanismi di profilazione”. Viene ricordato che “sull’uso della profilazione nella vendita dei biglietti aerei sono disponibili ampie evidenze riportate da prestigiose riviste internazionali e l’America, e dunque ‘non lo Stato sovietico’, indaga il fenomeno già da molti anni”.
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