Lotta alla tossicodipendenza.
Come farla per guadagnarci soldi Il progetto della comunità di San Patrignano (WeeFree - 1) per promuovere uno stile di vita sano e un divertimento senza eccessi, si basa sulle testimonianze dei tossicodipendenti che partecipano ai programmi di disintossicazione della comunità stessa.
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Rivolgendosi a vari soggetti sociali, il progetto intende comunicare che si può essere giovani senza far uso di sostanze illegali, in un contesto dove tabacco e alcol (soprattutto quest’ultimo visto che la loro produzione di vino è un marchio nel mercato), sono parte del quotidiano.
Questo progetto gode di credito e disponibilità da parte di diverse aziende e istituzioni che, ultima i supermercati Carrefour per esempio, lo foraggiano.
Colpisce il fatto che, comunità per il recupero di tossicodipendenti, San Patrignano si ponga come sprone per informare i giovani su cosa e come fare del loro tempo e delle loro curiosità. Un modello che parte da una negatività, tossicodipendenza, piuttosto che da una positività, gioventù. L’obiettivo è esplicito “ragazzi non fate uso di sostanze illegali”, mentre si glissa, si accettano e a loro modo si promuovono le sostanze legali, che mietono più vittime. Una loro scelta, legale quanto problematica visto che il loro obiettivo è quello di un mondo senza droghe.
Colpisce anche il fatto che diverse aziende e istituzioni ne siano coinvolte, mentre queste stesse non spendono un centesimo per altri metodi, ampiamente “certificati” al di fuori dei confini nazionali, per combattere i danni delle droghe metodi che si basano sulla regolamentazione delle stesse, essenzialmente istituzionale. ll calo di tossicodipendenti in Canada e nei diversi Stati Usa dove alcune droghe sono legali (essenzialmente cannabis e psichedelici, mentre avanzano le iniziative anche per la cocaina), non sono fantasia di qualche hippy del nuovo millennio, tant’è che uno dei più importanti Stati dell’Unione Europea, la Germania, ha in corso, a livello già molto avanzato, un processo di legalizzazione.
Perché queste aziende che finanziano San Patrignano non fanno altrettanto con, per esempio, le campagne italiane per la legalizzazione della cannabis, visti i risultati che questa legalizzazione ha, dove è realtà?
Allo stato dei fatti crediamo che chi in Italia oggi si spende per la lotta alla droga col modello San Patrignano, lo faccia più che altro per espandersi, per vendere meglio e di più i propri prodotti, che non per la causa in sé. Non è un caso per esempio che queste campagne abbiano come sponsor anche il governo… e dimostrare a quest’ultimo di essere sullo stesso binario… “pecunia non olet”.
Infine gioca la debolezza del movimento legalizzatorio italiano, soprattutto a livello istituzionale. Che non riesce a creare accettazione e condivisione al di fuori dei cosiddetti addetti ai lavori. Eppure la Germania è a due passi.
Vincenzo Donvito Maxia – presidente Aduc
Comunicato stampa dell’Aduc
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