Anno: XXV - Numero 214    
Giovedì 21 Novembre 2024 ore 13:20
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Serve la proroga per le cessioni agevolate

Questa la richiesta dei commercialisti, contenuta in una lettera del presidente nazionale della categoria, Elbano de Nuccio, al viceministro dell'Economia, Maurizio Leo.

Serve la proroga per le cessioni agevolate

necessario “concedere un maggior termine per il perfezionamento delle operazioni di assegnazione e cessione agevolata di beni ai soci e di trasformazione agevolata in società semplice delle società commerciali, previste dalla Legge di Bilancio per il 2023”: questa la richiesta dei commercialisti, contenuta in una lettera del presidente nazionale della categoria, Elbano de Nuccio, al viceministro dell’Economia, Maurizio Leo.

    “Molti dei nostri Iscritti – scrive il numero uno dei professionisti – che, evidentemente, sono parte attiva nel valutare con i loro assistiti la fattibilità e la convenienza della norma, ci segnalano che, per la concomitanza con i numerosi ulteriori adempimenti fiscali che hanno caratterizzato i mesi scorsi e per la frequente complessità intrinseca alle operazioni, il termine del 30 settembre prossimo, attualmente previsto per la stipula degli atti di assegnazione, cessione e trasformazione e per il versamento della prima rata delle imposte sostitutive dovute, rischia di precludere per numerosi contribuenti la possibilità di accedere alle disposizioni agevolative”.

Da qui, recita una nota, l’istanza “di valutare la concessione di un maggior termine che potrebbe essere quello del 30 novembre 2023, data entro la quale perfezionare gli atti e, al fine di non incidere sui flussi di cassa attesi in termini di finanza pubblica, versare l’intero importo delle imposte sostitutive dovute”.

    Una proposta, conclude de Nuccio, che “risponde all’obiettivo di far produrre pienamente alla norma gli effetti per i quali è stata emanata e che, al contempo, non inciderebbe sulla prospettiva di gettito per l’anno finanziario in corso, anzi, con ogni evidenza, consentirebbe la riscossione di maggiori imposte sostitutive”, si chiude la nota dei commercialisti.

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