Anno: XXV - Numero 214    
Giovedì 21 Novembre 2024 ore 13:20
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Transizione verso la sostenibilità: cinque step per le pmi

Presentato ieri nel corso del Congresso nazionale dei commercialisti, un documento di Accountancy Europe, l’associazione delle professioni economico-contabili europee di cui il Consiglio nazionale della categoria è membro

Transizione verso la sostenibilità: cinque step per le pmi

Sono cinque i passi iniziali che le piccole e medie imprese (PMI) potrebbero già muovere per intraprendere il proprio viaggio verso la sostenibilità. È ciò che evidenzia il documento “5-step Starting Guide per la transizione delle PMI verso la sostenibilità”, presentato oggi nel corso della sessione plenaria sulla sostenibilità del Congresso nazionale dei commercialisti – in corso di svolgimento a Torino – e pubblicato da Accountancy Europe, l’associazione che riunisce le professioni economico-contabili europee e di cui il Consiglio nazionale dei commercialisti è membro.

Le PMI si trovano ad affrontare crescenti pressioni normative e aspettative sociali per rendere la propria attività più sostenibile dal punto di vista ambientale e sociale, ma, allo stesso tempo, la green finance e la soddisfazione delle richieste dei consumatori possono tradursi in nuove prospettive e opportunità economiche.

cinque step sui quali si focalizza il documento sono: rivolgersi a esperti, colleghi, punti di informazione e altri stakeholder (fonti di informazioni per la transizione già disponibili nel sistema, alcune delle quali indicate nel documento); riflettere sulla visione del futuro dell’azienda; mappare e attribuire priorità alle informazioni di sostenibilità; analizzare, stabilire le priorità e raggiungere la catena del valore più prossima (elemento cruciale nello sviluppo normativo della sustainability disclosure); sviluppare obiettivi e misure della trasformazione.

  1. Rivolgersi a esperti, professionisti, punti di informazione e altri stakeholder già presenti nel sistema

Le PMI europee non sono sole quando iniziano a pianificare la transizione verso la sostenibilità. La maggior parte di esse, infatti, può contare sul supporto di diversi soggetti, tra i quali i professionisti che già forniscono loro consulenza, in grado di aiutarle con informazioni importanti per pianificare e attuare un processo di transizione. Questo primo passo consente alla PMI di comprendere meglio quale impatto la sostenibilità generi sulla sua attività, quali questioni di sostenibilità siano cruciali per le varie tipologie di stakeholder con cui si relaziona (tra i quali i partner della catena del valore) e come il proprio modello di business influisca sull’ambiente circostante e sulla società.

  1. Riflettere sulla visione del futuro dell’azienda

L’imprenditore dovrebbe sviluppare una visione ad ampio spettro e di lungo termine dell’attività della propria azienda, combinando la sostenibilità con gli aspetti economico-finanziari “convenzionali”. Scopo di tale riflessione è la predisposizione di un documento che delinei: i temi ambientali, sociali e di governance (ESG) più rilevanti, considerando il settore economico e il modello di business specifici dell’azienda; le modalità con cui intende progredire sui temi ESG individuati; i rischi e le opportunità dell’attività aziendale connessi alle variabili ESG identificate.

  1. Mappare e attribuire priorità alle informazioni di sostenibilità

La PMI può mappare le informazioni sulla sostenibilità già in suo possesso. Tra gli elementi informativi di base si possono includere: consumo di acqua, gas ed elettricità; materiale usato per prodotti e packaging; uso dei veicoli; gestione dei rifiuti e riciclo; diversità di genere; incidenti sul lavoro; politiche di remunerazione; struttura e leadership; adeguamento al GDPR. Questa attività consente alla PMI di identificare quali informazioni manchino e di attivarsi per strutturare sistemi e strumenti interni che consentano regolarmente la raccolta e il monitoraggio di quelle informazioni.

  1. Analizzare, stabilire le priorità e raggiungere la catena del valore più prossima

Conoscere la catena del valore in cui opera consente alla PMI di individuare e mitigare i potenziali rischi della catena di fornitura, fornendo un quadro complessivo degli impatti dell’azienda sulla sostenibilità. La PMI dovrebbe quindi mappare i propri fornitori e clienti chiave, effettuando una valutazione dei rischi più immediati che emergono dall’analisi della propria catena del valore e contattando i principali partner commerciali per avviare un dialogo volto a migliorarne l’attività e la relazione sotto il profilo della sostenibilità. Il commercialista, in questa prospettiva, si trova in una posizione privilegiata per promuovere e facilitare tale dialogo.

  1. Sviluppare obiettivi e misure della trasformazione

Altro passo fondamentale è sviluppare obiettivi realistici e key performance indicator (KPI) per rilevare la sostenibilità dell’azienda e monitorare il progresso nel perseguire tali indicatori. Ciò che risulta davvero importante è, comunque, iniziare, anche con attività molto semplici – come utilizzare lampade più efficienti sotto il profilo energetico, ridurre il consumo di carta e acqua, effettuare sondaggi sulla soddisfazione dei dipendenti e riesaminare la struttura decisionale –, ma che, alla fine, possano tradursi nella effettiva riprogettazione di un prodotto o di un processo.

“In questo momento così importante, e per certi versi ancora incerto, rispetto al futuro della compliance normativa relativa alla sostenibilità – commenta il Consigliere nazionale dei commercialisti delegato allo Sviluppo sostenibile, Gianluca Galletti –, dobbiamo ricordare a noi stessi che il vero cambiamento ha origine da un’intima consapevolezza degli imprenditori circa l’importanza dell’integrazione della sostenibilità nelle strategie e nel comportamento naturale delle aziende. Questa condizione è essenziale per annullare la distanza che separa due pericoli estremi nel perseguimento della sostenibilità del sistema: da un lato, il potenziale sovraccarico normativo, con un eccesso della tecnica nell’interpretazione delle scelte politiche, dall’altro, l’assoluta discrezionalità di comportamento da parte di operatori economici e cittadini, con un’assenza della politica nell’interpretazione delle esigenze della collettività. Il documento di Accountancy Europe pone l’accento sul mondo produttivo delle PMI, asse portante del sistema economico e produttivo europeo e internazionale, stimolando, in modo semplice, una riflessione che vada però oltre la norma”.

 

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