Congresso Aiga, idee in campo sul futuro dell’avvocatura
La questione carcere infiamma il dibattito tra esponenti politici e penalisti Monocommittenza e piattaforma unica nel dialogo tra Perchinunno e Militi
Quando si parla di carceri, il dibattito può infervorarsi e possono emergere punti di vista molto diversi. È successo anche ieri nel corso del dibattito dedicato al “Libro bianco sulle carceri”, pubblicato dall’Aiga. Gli ospiti dell’incontro, moderato dal direttore del Dubbio, Davide Varì, si sono confrontati sulla rieducazione e sulla dignità delle condizioni di vita delle persone recluse. Se non si tengono in considerazione questi proprio la rieducazione e la dignità, i problemi continueranno a trascinarsi. È quanto hanno sottolineato i penalisti Donatella Curtotti, Antonella Marandola e Alessandro Diddi. Due gli esponenti politici della maggioranza intervenuti: Chiara Colosimo (presidente della Commissione nazionale antimafia) e Jacopo Morrone (segretario della Commissione Giustizia della Camera e presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sul ciclo dei rifiuti). Non sono mancati momenti di contrapposizione tra il deputato della Lega Morrone e l’avvocato Diddi, quando è stato ci si è soffermati sulla rieducazione dei condannati. L’esponente del Carroccio ha evidenziato la tendenza a farsi sempre troppo carico delle esigenze dei detenuti, tralasciando chi è stato vittima di reati o chi, in condizioni spesso difficili, lavora in carcere. Il riferimento, prima di tutto, agli agenti di polizia penitenziaria. Alessandro Diddi ha fatto notare che le emergenze legate agli istituti penitenziari non possono essere affrontate sempre con la logica emergenziale. Spetta pertanto al legislatore trovare le migliori soluzioni possibili ed intervenire con concretezza, senza impostazioni ideologiche. «Assistiamo – ha affermato la professoressa Donatella Curtotti – ad un fenomeno particolare. Ci fermiamo sempre davanti alle porte del carcere per non occuparci di chi vive dietro le sbarre». Un errore, a detta della direttrice del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Foggia.
La giornata congressuale si è conclusa con un dialogo tra Francesco Perchinunno (presidente Aiga) e Valter Militi (presidente di Cassa Forense). Il filo conduttore delle riflessioni offerte al pubblico del teatro “Piccinni” di Bari ha riguardato la sostenibilità. Questa parola si è ritagliata uno spazio rilevante anche nell’avvocatura. Proprio da qui è partita la conversazione tra il presidente uscente dei giovani avvocati (oggi pomeriggio verrà eletta la nuova guida del sodalizio nel periodo 2023- 2025) e il numero uno di Cassa forense.
«La sostenibilità – ha affermato Perchinunno – costituisce uno spazio nuovo per tanti professionisti». Secondo Valter Militi, «dobbiamo essere abili a tracciare le nuove opportunità per i colleghi» : «Le nuove aree di mercato e di sviluppo della professione di oggi e di domani vanno necessariamente esplorate. Abbiamo il dovere di intraprendere ulteriori percorsi per formare la nostra professionalità. Per questo è importante una formazione specialistica e mirata».
È stato anche affrontato il tema della monocommittenza. Quali soluzioni per gli avvocati che prestano la propria attività professionale in maniera esclusiva per un cliente? Cassa Forense ha realizzato a tal riguardo uno studio completo, in collaborazione con la Fondazione Einaudi, che sarà presentato il 22 novembre prossimo. «Con questo lavoro – ha spiegato il presidente di Cassa Forense – abbiamo voluto fotografare una realtà in costante evoluzione.
È stato utile comparare la normativa italiana con quella di altri Stati europei per fissare il punto di partenza di una approfondita riflessione utile per tutta l’avvocatura. Abbiamo il dovere di partecipare ad alcune indagini basate sulla storia delle persone e fornire un quadro della situazione in cui versa la professione forense. I nostri studi, come quello con Fondazione Einaudi, avranno sempre la finalità di offrire un contributo alla nostra categoria per migliorarla. La monocommittenza è un tema centrale e si inserisce nel solco degli interventi al centro delle nostre attività. Occorre scrivere delle regole prima che altri decidano per noi. Anche per questo abbiamo il dovere di inserire alcuni temi nella agenda politica da portare poi all’attenzione del legislatore» . Nel dialogo tra Aiga e Cassa Forense ha tenuto altresì banco l’unificazione delle piattaforme telematiche utilizzate dagli avvocati. «Ci viene chiesto di essere degli informatici più che dei giuristi», ha detto Francesco Perchinunno. «L’unificazione delle piattaforme – ha aggiunto Valter Militi – è sostenuta da alcuni esponenti del governo. Dobbiamo semplificare il nostro lavoro di tutti i giorni. E in questo discorso si inserisce pure il contenimento dei costi a carico dei colleghi. La piattaforma unica va in questa direzione. Migliorare la vita professionale di noi avvocati è strategico per Cassa Forense». L’obiettivo è quello di consentire ad ogni avvocato di entrare nel profilo personale della Cassa Forense e trovare un’offerta di servizi sempre più diversificata. Il tutto all’insegna dell’efficienza, uno dei pilastri dell’attività di ciascun legale e studio legale. Militi ha voluto ringraziare alla fine dei lavori congressuali il presidente uscente di Aiga per l’impegno profuso alla guida della giovane avvocatura. «Grazie al tuo impegno – ha detto rivolgendosi a Perchinunno – hai dato qualità al lavoro di Aiga e hai trasferito passione ad ogni iniziativa. Sono certo che queste caratteristiche saranno custodite gelosamente per fare sempre meglio. Ne abbiamo bisogno»
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