NON SOLO I MEDICI SI CAMBIA SULLE PENSIONI DEI PUBBLICI
La stretta sulle pensioni prevista in manovra è destinata ad allentarsi, per i medici ma non solo.
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Come annuncia il sottosegretario leghista Claudio Durigon la misura cambierà anche per le altre categorie coinvolte nel taglio della fetta retributiva ovvero dipendenti di enti locali, maestri e ufficiali giudiziari. Si tratta di una platea che per il 2024 è di circa 31.500 lavoratori e il risparmio derivante dalla misura è di circa 11,5 milioni per il prossimo anno. Il governo, spiega la ministra Marina Ccalderone, lavora però a un aggiustamento che dovrebbe arrivare via maxi-emendamento con “una misura che da un lato non tradisca le aspettative di chi già guarda alla pensione e dall’altro tenga conto che quando si parla di norme pensionistiche è importante creare un equilibrio tra gestioni che non possa privilegiare alcuni danneggiando altri”. La maggioranza, intanto, è al lavoro anche sugli affitti brevi. Sembra reggere l’intesa politica sull’aliquota al 26% della cedolare secca solo dal secondo appartamento affittato, ma non sarebbe del tutto sciolto il nodo del veicolo normativo da utilizzare per la misura.
La soluzione del decreto anticipi (nel quale entrerà il codice identificativo) sembra infatti difficilmente percorribile dal punto di vista tecnico. In ogni caso resta l’impegno a far scattare l’aumento dal 21 al 26% solo dal primo gennaio e con l’esclusione del primo appartamento. E anche la Lega con il senatore Massimo Garavaglia attacca: la norma sugli affitti brevi inserita in manovra è “una bandierina inutile, non solo per il gettito esiguo ma anche perché, se l’obiettivo era far cambiare idea e quindi piuttosto che affittare a breve affittare a lungo, non serve a niente”. Pensioni e affitti, dunque. Ma sono anche molti altri i fronti aperti per il governo che vanno dall’Iva sugli assorbenti (che potrebbe essere abbassata) a un’ulteriore sospensione del payback sanitario (per il quale, però, al momento non sarebbero state individuate le risorse) e ancora la proroga del mercato tutelato dell’energia, sul quale sarebbero ancora in corso approfondimenti, così come sull’estensione a oltre il prossimo anno del taglio al canone Rai. Mentre sulla manovra i tecnici del Senato rilevano una riduzione del bonus sociale luce a 200 milioni, chiedendo peraltro chiarimenti anche sulle risorse per il Ponte sullo Stretto e per la carta ‘Dedicata a te’. Le opposizioni, intanto, si fanno sentire a suon di emendamenti: sono circa 1.000 in totale quelli presentati in commissione Bilancio al dl anticipi, collegato fiscale alla manovra, circa 700 delle minoranze. Ma quasi 300 vengono anche dalla maggioranza: oltre 120 dalla Lega. Richieste che devono comunque anche fare i conti con le scarse risorse a disposizione. Da domani sulla manovra si parte intanto con le audizioni. M5s – come fatto anche dai Dem – farà le proprie. Giuseppe Conte, sulla legge di bilancio, denuncia “due miliardi di nuove tasse” e chiede lo sblocco dei fondi per il bonus psicologo introdotto dal suo governo durante il Covid. Il Pd intanto va all’attacco sul fronte istruzione e denuncia la mancanza di risorse per le borse di studio dell’Università con il fenomeno – sottolinea – degli idonei non beneficiari che “rischia di riesplodere”.
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