Anno: XXV - Numero 216    
Lunedì 25 Novembre 2024 ore 13:30
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Manovra, sprint di fine anno. Si comincia al Senato

Gli emendamenti del Governo alla legge di Bilancio 2024 approdano in commissione a Palazzo Madama. Attesa per altre modifiche della maggioranza. Le opposizioni presentano 2600 emendamenti

Manovra, sprint di fine anno. Si comincia al Senato

Scatta il conto alla rovescia per l’approvazione della legge di bilancio per il 2024. Entra infatti nel vivo la discussione in Commissione bilancio della manovra per la quale, dopo settimane di attesa, sono arrivati i primi tre emendamenti del governo che modificano i capitoli relativi alle pensioni dei medici e del pubblico impiego, intervengono poi con uno stanziamento aggiuntivo per gli stipendi delle forze dell’ordine e, infine, con ulteriori fondi ai Comuni ed enti locali per i ristori rispetto alle modifiche dell’Irpef.

All’inizio della settimana, inoltre, potrebbe arrivare un altro emendamento del governo, il quarto quindi, che interviene in materia di investimenti. In particolare, tra i punti che potrebbe affrontare, dovrebbe esserci una diversa suddivisione dei fondi per il Ponte sullo Stretto.

Martedì, invece, c’è il termine per i subemendamenti a quelli proposti dal governo, con le opposizioni che hanno presentato 2.600 emendamenti mentre la maggioranza non ne ha presentati. Il termine per l’approdo della legge di bilancio è atteso per il 18 dicembre in Aula al Senato mentre questa settimana si riunisce di nuovo l’Ufficio di presidenza della Camera per decide il da farsi visto che inizialmente era stato calendarizzato l’approdo della manovra per la valutazione dei deputati per il 20 dicembre, data ormai superata nei fatti.

Alla Camera, pertanto il testo dovrebbe arrivare subito dopo Natale per arrivare all’approvazione finale non oltre il 29 o, al massimo, il 30 dicembre. Più in generale, il cuore della legge di bilancio riguarda la conferma nel 2024 del taglio del cuneo fiscale per i redditi fino a 35 mila euro, in combinato con la nuova modulazione delle aliquote Irpef che accorpa le prime due, per lasciare in busta paga circa 100 euro al mese in più ai lavoratori dipendenti. Un provvedimento che impegna quasi 11 miliardi di euro.

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