Liberi professionisti senza cassa: chi sono?
Quali sono i lavoratori autonomi che, non avendo una cassa di previdenza privata, devono obbligatoriamente iscriversi alla gestione separata dell’Inps?
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Tutti coloro che svolgono con costanza un’attività lavorativa devono pagare i contributi previdenziali affinché, un giorno, possano essere restituiti sotto forma di pensione. Per i lavoratori dipendenti, l’obbligo è assolto direttamente dal datore, mentre gli autonomi devono pagarsi in proprio la cassa privata. È in questo contesto che si pone il seguente quesito: chi sono i liberi professionisti senza cassa?
Come vedremo, esistono alcune professioni che, per una ragione o per un’altra, sono prive di una cassa di previdenza propria e, pertanto, sono costrette all’iscrizione alla gestione separata Inps. Approfondiamo l’argomento.
I liberi professionisti sono lavoratori autonomi obbligati per legge a iscriversi a un albo per poter esercitare il proprio mestiere. Si pensi agli avvocati, agli ingegneri, agli architetti, ai medici, ecc.
Non tutti i lavoratori autonomi sono quindi liberi professionisti: si pensi ad esempio all’idraulico e al meccanico, i quali svolgono un’attività manuale e non intellettuale.
I lavoratori autonomi iscritti negli albi professionali (avvocati, ingegneri, commercialisti, architetti, ecc.) non versano i contributi all’Inps bensì alla propria cassa previdenziale privata.
Le casse private sono gli enti gestori della previdenza obbligatoria per i lavoratori autonomi e i liberi professionisti.
Come l’Inps per i lavoratori dipendenti e per artigiani, commercianti, coltivatori diretti e collaboratori, il loro compito fondamentale è il pagamento di prestazioni pensionistiche finanziate dalla raccolta di contributi dei lavoratori iscritti.
Chi sono i liberi professionisti senza cassa?
Sono “senza cassa” i liberi professionisti (e, più in generale, i lavoratori autonomi) che non possono versare i contributi a una cassa di previdenza privata in quanto, per la loro specifica categoria, non ne esiste una.
Quali sono i liberi professionisti senza cassa?
gli artisti (pittori, scultori, scrittori, ecc.);
i consulenti generici (informatico, legale, ecc.);
gli insegnanti privati;
tutti coloro che svolgono professioni nuove nate con l’avvento del digitale, come ad esempio i web designer, i copywriter e i content creator;
i fotografi;
i cuochi;
i fisioterapisti;
gli amministratori condominiali, quando la professione sia esercitata abitualmente e con costanza.
Tutti i professionisti e i lavoratori autonomi senza cassa previdenziale devono iscriversi alla gestione separata dell’Inps per versare i contributi in base al reddito dichiarato.
La gestione separata, infatti, è un fondo pensionistico istituito appositamente per assicurare la tutela previdenziale ai lavoratori che, altrimenti, rischierebbero di essere esclusi.
Chi deve iscriversi alla gestione separata Inps?
Tutti i lavoratori autonomi, liberi professionisti o meno, che non possono versare i contributi alla propria cassa previdenziale perché inesistente (oppure per altra ragione che ne impedisce l’adesione), devono iscriversi alla gestione separata Inps entro trenta giorni dall’inizio dell’attività lavorativa.
Per la precisione, tra le categorie di coloro che sono obbligati all’iscrizione, vi sono:
i lavoratori autonomi titolari di partita iva che non abbiano una cassa previdenziale di categoria;
i lavoratori autonomi occasionali, se i compensi percepiti nell’anno superano il limite di 5.000 euro;
i lavoratori che forniscono collaborazione coordinata e continuativa (co. co. co.);
i professionisti con cassa previdenziale, nel caso in cui non siano iscrivibili e non versino il contributo soggettivo.
Il contributo alla gestione separata Inps è a carico del professionista, che può addebitarlo in fattura al proprio cliente, come 4% dei compensi lordi.
I liberi professionisti iscritti alla gestione separata versano in autonomia i propri contributi, tramite modello F24.
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