Emendamento del Governo, il Fondo spese veterinarie è una svolta
"Risorse contenute, ma segnale forte. Pronti a collaborare con il Ministero della Salute per definire il modello organizzativo".
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L’emendamento 1.900 del Governo, approvato da Palazzo Madama con la fiducia, istituisce tra le misure sociali della Legge di Bilancio un Fondo Spese Veterinarie. E’ la prima volta che una manovra finanziaria contiene misure di sostegno alle cure veterinarie per animali da compagnia (“d’affezione” nel testo) in favore di proprietari in condizioni di fragilità sociale, assumendo un onere di spesa statale.
Il Fondo spese veterinarie avrà una dotazione di 750 mila euro per il triennio 2024-2026. Il Fondo è destinato a supportare le cure veterinarie per gli animali da compagnia dei proprietari over 65 in fascia ISEE, con un indicatore di situazione economica inferiore a 16.215 euro. Il Fondo servirà a sostenere il pagamento di: visite veterinarie, operazioni chirurgiche veterinarie e acquisto di farmaci veterinari.
A proporre la creazione del Fondo, in Commissione Bilancio, erano stati i relatori di maggioranza, Sen Dario Damiani (FI), Guido Quintino Liris (FdI) e Elena Testor (LSP-PSd’Az). Il Fondo Spese Veterinarie è stato inserito all’articolo 39 (Misure Sociali) con il via libera dei Sottosegretari alle Finanze Lucia Albano, Federico Freni e Sandra Savino. La proposta della Commissione è stata fatta propria dal Governo con l’odierno maxiemendamento, rientrando tra le misure “blindate” dal meccanismo della fiducia.
“La creazione di questo Fondo spese veterinarie è un buon inizio”- commenta il Presidente dell’ANMVI Marco Melosi. “Si parte con risorse finanziarie contenute, ma il segnale è molto forte. Si risponde in modo concreto, con aiuti finanziari pubblici ad una esigenza socio-sanitaria: consentire ai proprietari anziani più fragili di curare i loro compagni di vita e di avere una convivenza più garantita sotto il profilo sanitario”.
L’Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani offre la propria collaborazione al Ministero della Salute che – entro 90 giorni dall’entrata in vigore del Fondo- dovrà individuare i requisiti e le modalità di accesso al fondo. “Si tratterà di organizzare un modello attuativo efficiente- dichiara il Presidente Melosi- in grado di dimostrare i vantaggi collettivi di questa svolta e magari aspirare ad incrementi finanziari futuri. Siamo pronti a collaborare con il Ministero della Salute perché questo accada– conclude Melosi.
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