Nel 2024 formazione sempre più innovativa per intercettare le esigenze del mondo del lavoro
Il Vicepresidente di Fondazione Studi CdL, Carlo Martufi, traccia un bilancio delle attività svolte nel 2023, anticipando le iniziative del prossimo anno.
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“Il 2023 è stato un anno molto intenso, costruttivo, che ha visto la Categoria crescere ancora di più”. Ad affermarlo è il Vicepresidente della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, Carlo Martufi, nel corso dell’intervista di fine anno rilasciata alla Web Tv di Categoria, in cui traccia un bilancio delle attività svolte nel 2023, illustrando dati, per poi fornire anticipazioni interessanti sul prossimo 2024. Ampio successo hanno registrato i percorsi formativi proposti nel corso dell’ultimo anno con “oltre 162mila crediti erogati, 64mila partecipanti e ben 1462 ore di formazione specifiche proposte”. Il più gettonato dei corsi è stato “Lo studio professionale 4.0”; a seguire “La gestione dei conflitti di interesse”, “Il Consulente del Lavoro per la sicurezza” e “Il Consulente del Lavoro pensionistico 4.0”; percorsi di carattere professionale che saranno confermati anche nei prossimi dodici mesi. Così come il corso “Come sarà l’azienda 2030” che partirà il prossimo 6 marzo fino all’11 giugno 2024. Ma non solo. Oltre al secondo corso di 200 ore di formazione online “Crisi di impresa e dell’insolvenza sviluppato ai sensi dell’art. 356, comma II C.C.I.I.”, finalizzato a creare i Gestori della Crisi da Sovra indebitamento e che prevederà anche la possibilità di partecipare a percorsi di tirocinio formativo della durata di sei mesi, sono diverse le novità formative in programma nel 2024. Tra queste, il lavoro pubblico e il lavoro sportivo: settore riformato di recente e molto attenzionato dai Consulenti. Non mancheranno, poi, approfondimenti dedicati all’introduzione dell’intelligenza artificiale. Nel corso dell’intervista Martufi si è soffermato anche sul memorandum di intesa tra Cifa Italia, Ambasciata del Regno del Marocco, Fondazione Studi dei Consulenti del Lavoro e Fondazione Lavoro che mira a promuovere la formazione di lavoratori marocchini nel loro Paese d’origine con l’obiettivo di rispondere al fabbisogno di manodopera straniera qualificata delle aziende italiane e ridurre il disequilibrio, oggi esistente, nel nostro mercato del lavoro. Un’importante occasione di confronto con professionisti appartenenti al mondo del lavoro, imprenditori, rappresentanti sindacali e politici, qualificanti ai fini dello sviluppo per la Categoria – ha sottolineato il Vicepresidente della Fondazione Studi – che si pone sempre di più al centro della collettività sociale e professionale. E sulla prossima edizione del Festival del Lavoro, sono diverse le città che si sono “autocandidate” per ospitare la manifestazione, a dimostrazione del forte appeal del principale evento di Categoria.
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