Un italiano su due boccia il governo sulla sanità
Il recente sondaggio Nursind-SWG evidenzia un crescente livello di preoccupazione tra i cittadini italiani riguardo al Servizio Sanitario Nazionale (Ssn), un italiano su due esprime insoddisfazione nei confronti dell'operato del governo.
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Nella conferenza stampa di fine anno della premier Giorgia Meloni, la mancanza di spazio e tempo dedicato alla sanità ha accentuato le preoccupazioni sulla gestione del Ssn. Secondo Andrea Bottega, segretario nazionale del Nursind, il 50% degli italiani ritiene che il governo non abbia migliorato le prestazioni del sistema sanitario e non abbia valorizzato adeguatamente medici e infermieri.
Il sondaggio rivela che il 62% dei cittadini ha sostenuto gli scioperi nazionali indetti dal personale sanitario, riconoscendo le condizioni precarie degli infermieri e la necessità di stanziare risorse adeguate per il rinnovo dei contratti. Inoltre, il 60% degli italiani giustifica la scelta degli infermieri di emigrare all’estero a causa degli stipendi bassi e delle conseguenze negative della riforma pensionistica contenuta nella manovra.
La decisione del governo di assumere infermieri dall’estero per affrontare la cronica carenza di personale sanitario ha diviso l’opinione pubblica, con un quarto del campione contrario a questa scelta. Tuttavia, oltre la metà degli italiani (60%) comprende la decisione degli infermieri di emigrare, attribuendola agli stipendi bassi.
Il segretario Nursind, Andrea Bottega, sottolinea che le basse retribuzioni e la scarsa valorizzazione del lavoro sono le principali ragioni delle dimissioni precoci, citate rispettivamente dall’84% e dall’81% degli intervistati. Tuttavia, ribadisce Bottega, il 22% degli intervistati ritiene che il personale sanitario non dovrebbe abbandonare l’Italia, proprio perché gli infermieri per primi se decidono di trasferirsi oltre confine lo fanno a malincuore.
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