Nuove tariffe per la specialistica, slitta l’avvio.
Le regioni sono in affanno con i conti, e tutto slitta al 1° aprile
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L’accesso senza problemi in tutte le regioni allo screening neonatale? L’inserimento di nuovi esami nel pannello? Le prestazioni di procreazione assistita? Sulla carta da Capodanno dovevano essere offerte allo stesso modo dovunque dal Servizio sanitario. Ma le regioni sono in affanno con i conti, e slitta al 1° aprile l’entrata in vigore del nuovo nomenclatore delle tariffe per la specialistica ambulatoriale che, approvato nel 2023, sarebbe dovuto partire una settimana fa con l’elenco aggiornato delle prestazioni diagnostiche offerte dal Servizio sanitario e i relativi esborsi. Il 1° aprile 2024 si sarebbe affiancato l’elenco delle tariffe per le protesi. In realtà, se tutto va bene, i due tariffari partiranno insieme e solo dopo Pasqua il Servizio sanitario pagherà agli italiani i nuovi “Livelli essenziali di assistenza”.
L’associazione di pazienti CittadinanzAttiva parla di “brutto regalo di Natale a pazienti e cittadini” ricordando come chi volesse accedere a prestazioni importanti e persino salvavita abbiano già atteso anni. La Segretaria Generale Anna Lisa Mandorino dà notizia che «il Ministero della Salute ha accolto la richiesta di proroga arrivata da Regioni e Province autonome». Ma «da 7 anni noi cittadine e cittadini aspettavamo l’entrata in vigore dei Lea del 2017, anche per poterne sbloccare altri che nel frattempo sono stati individuati come necessari dallo stesso Comitato Lea ministeriale. Evidentemente l’urgenza è solo nostra: non sono bastati alle Regioni tutti questi anni per programmare l’erogazione dei Lea in modo prossimo e tempestivo né al Ministero per farsi garante della loro effettiva disponibilità per tutti i cittadini», dice Mandorino.
Approvato ad agosto 2023, dopo anni di divisioni tra regioni e tra regioni e governo sulle somme necessarie a far fronte ai nuovi impegni finanziari del Servizio sanitario, il Decreto tariffe ha suscitato speranze importanti. Non si limita infatti a tariffare le prestazioni di specialistica ambulatoriale e protesica ma inserisce nella copertura del Ssn le prestazioni di procreazione medicalmente assistita-PMA. Inoltre, rivede l’elenco delle prestazioni di genetica introducendo consulenze per spiegare al paziente significato, esiti ed implicazioni dei test, e introduce sostegni per scelte o situazioni difficili. Inserisce poi tra le prestazioni coperte dal Ssn l’adroterapia con ioni e protoni, l’enteroscopia con microcamera ingeribile, la radioterapia stereotassica. Pone, infine, a carico del servizio sanitario prestazioni per diagnosi e monitoraggio della celiachia. Nell’elenco della protesica, rispetto all’elenco precedente datato 1999 sono stati trasferiti prodotti dall’elenco “su misura” all’elenco “in serie”, e sono entrati dispositivi per terapia circolatoria e domotici.
Un esempio di come una tempestiva entrata in vigore del finanziamento dei nuovi Lea possa evitare disparità nell’accesso alle cure, è offerto dagli screening neonatali che scoprono per tempo patologie gravi. La combinazione tra dpcm Lea del 2017 e nuovo nomenclatore del ’23 offre a tutti i nuovi nati un pannello per scoprire alla nascita 47 malattie metaboliche, più fibrosi cistica, ipotiroidismo congenito e fenilchetonuria. Ci sarebbero in aggiunta altre 7 patologie integrabili (tra cui l’atrofia muscolare spinale-Sma, il cui screening è caldeggiato da autorevoli studi di Health Technology Assessment per il rapporto costi-benefici). Al momento se ne sperimenta la copertura: di fatto, sono offerte in alcune regioni e non lo sono in altre.
Sanità 33
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