Anaao: lo scudo penale va esteso a tutto il 2025
Pierino Di Silverio Segretario Nazionale Anaao Assomed. “Chiediamo però che sia steso a tutto il 2025, in attesa che si concluda l’iter per arrivare alla depenalizzazione dell’atto medico”.
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Sembra ormai fatta per l’introduzione dello scudo penale per i medici. Anzi, per essere più precisi per la reintroduzione, perché formalmente di questo dovrebbe trattarsi. Un tema molto sentito dai camici bianchi e anche dallo stesso ministro della Salute Schillaci. E sul quale si è espressa la scorsa settimana anche la Camera dei Deputati, approvando alcune mozioni sulla responsabilità professionale volte a introdurre una serie di paletti alla responsabilità penale dei medici. on la mozione della maggioranza si è voluto impegnare impegnare il Governo a modificare il Codice penale in materia di responsabilità medica e si prevede, fra l’altro, anche l’impegno – su cui il Governo ha reso parere favorevole – a introdurre, accanto al ricorso alla via giudiziaria, un sistema di risoluzione alternativa delle controversie.
La norma dovrebbe essere approvata già in settimana attraverso un emendamento al Dl Milleproroghe e dovrebbe proteggere “i medici – spiega La Stampa – dalle cause penali per colpa lieve ma anche da quelle per errori gravi quando si lavora in condizioni di difficoltà, perché manca il personale o i macchinari sono obsoleti. Una protezione che si pensa di estendere anche all’attività libero professionale”. La misura dovrebbe prevedere uno scudo penale di almeno un anno, in attesa poi di una riforma vera e propria del contenzioso medico-legale alla quale stanno lavorando il Ministero della Salute e della Giustizia.
Nello specifico si tratterebbe della riproposizione dello scudo penale a tutela dei medici varato nel 2021 per il periodo di emergenza sanitaria legata al Covid con l’art.3 del decreto legge del 01/04/2021 n. 44 ed entrato in vigore il primo giugno. Il testo, che finirebbe nel Milleproroghe all’esame della Camera, specifica che «i fatti di cui agli articoli 589 e 590 del codice penale, commessi nell’esercizio di una professione sanitaria, sono punibili solo nei casi di colpa grave». Specificando poi che «ai fini della valutazione del grado della colpa, il giudice tiene conto, tra i fattori che ne possono escludere la gravità, della limitatezza delle conoscenze scientifiche al momento del fatto, nonché della scarsità delle risorse umane e materiali concretamente disponibili in relazione al numero dei casi da trattare».
In ogni caso però – precisa il Sole24Ore – resterà sempre possibile per il paziente chiedere il ristoro economico dei danni subiti in sede civile e dovrebbe rimanere in piedi la colpa grave.
Secondo i documenti presentati alla Camera e i dati forniti dagli stessi medici, su oltre 35.000 cause giudiziarie contro medici e strutture sanitarie presentate ogni anno in Italia oltre il 95% si conclude con un nulla a procedere. 300 mila le cause sanitarie pendenti in Italia, di cui il 90% si conclude con un’assoluzione.
Tra i 10 e i 13 miliardi il costo annuale stimato dei contenziosi in ambito sanitario legati alla medicina difensiva, ovvero il 10% circa della spesa sanitaria e lo 0,75% del Pil. Mentre 4 anni è la durata media di una causa civile o penale.
I motivi più ricorrenti alla base della denuncia: 20,7% omesse o errate diagnosi; 6,7% infezioni ospedaliere; 10,8% terapie errate, 38,4% interventi chirurgici. La metà circa delle Asl non hanno sottoscritto polizze assicurative, mentre 44,5% è la percentuale delle denunce che arriva al Sud (dati 2019); 32,2 al Nord, 23,2 al Centro.
A chiarire la posizione dei medici e dirigenti del Ssn è stato nei giorni scorsi Pierino Di Silverio, il segretario del maggiore sindacato – l’Anaao Assomed: “Abbiamo conferma da forze politiche – ha spiegato Di Silverio all’Ansa – che si sta lavorando per un emendamento al Milleproroghe per ripristinare lo scudo penale, già attivato durante il periodo del Covid, coma da noi richiesto, e questo è un segnale positivo”. Un apprezzamento che potrebbe anche avere altri importanti risvolti: “L’ok allo scudo penale nel Milleproroghe – ha annunciato oggi Di Slverio -potrebbe essere uno degli elementi per farci fare un passo indietro rispetto al prossimo sciopero”.
A detta di Anaoo Assomed l’Italia è uno tra i pochi Paesi al mondo, con Messico e Polonia, a non aver ancora attuato la depenalizzazione dell’atto medico. In realtà – come ricorda La Stampa – secondo uno studio dell’associazione dei ginecologi Aogoi, è consentito anche in Francia, Belgio e Regno Unito.
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