Anno: XXV - Numero 214    
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Milleproroghe in arrivo alla Camera. Da scudo penale a pensioni le ultime novità per i medici

Due emendamenti di maggioranza, inseriti nel decreto legge ora in fase di conversione, sono in procinto di arrivare alla Camera e se ne conoscono le formulazioni

Milleproroghe in arrivo alla Camera. Da scudo penale a pensioni le ultime novità per i medici

Scudo penale e pensione a 72 anni per i medici ospedalieri: i due emendamenti di maggioranza, inseriti nel decreto-legge Milleproroghe approvato a dicembre e ora in fase di conversione, sono in procinto di arrivare alla Camera e se ne conoscono le formulazioni. Il primo estende la disciplina dello scudo penale, già testata nel 2021 con il decreto-legge 44 sulle responsabilità da vaccinazione Covid e sulle responsabilità degli operatori sanitari per i fatti commessi in tutto il periodo di emergenza pandemica. Di fatto, con queste misure – che rendevano medici, infermieri ed altri sanitari non punibili per omicidio o lesioni colpose sia quando usavano il vaccino secondo le indicazioni del foglietto sia quando agivano sottorganico e in un quadro di conoscenze in evoluzione sulla malattia pandemica – si è attivata quella protezione che la legge Gelli-Bianco del 2017, pur depenalizzando la condotta del medico scrupoloso “applicatore” delle linee guida, non era riuscita a porre in atto. Lo scudo penale, se fosse approvato l’emendamento a firma di Annarita Patriarca (FI), proteggerà i medici fino al 31 dicembre 2024 non solo dalle cause penali per colpa lieve ma anche da quelle per errori gravi a patto si dimostri che operano in condizioni di difficoltà per carenza di personale; gli assistiti potranno però ricorrere al processo civile per ottenere il risarcimento. Nell’emendamento si legge che in attesa della revisione della disciplina sulla responsabilità degli esercenti le professioni sanitarie (legge 24/17) “la limitazione della punibilità ai soli casi di colpa grave prevista dall’articolo 3-bis del decreto-legge 1° aprile 2021, n. 44, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 maggio 2021, n. 44, continua ad applicarsi fino al 31 dicembre 2024 per i fatti di cui agli articoli 589 e 590 del codice penale, commessi nell’esercizio di una professione sanitaria, in considerazione della contingente situazione di grave carenza di personale”.

Il segretario Anaao Assomed Pierino di Silverio plaude all’emendamento ma chiede che sia proposto all’approvazione anche per il 2025. Soddisfatto pure il presidente degli Ordini Filippo Anelli che a Fnomceo Tg Sanità ricorda come per istituire lo scudo sia al lavoro la Commissione del Ministero della Giustizia sulla responsabilità medica presieduta dal Magistrato Adelchi d’Ippolito e come lo stesso ministro della Salute Orazio Schillaci si sia pronunciato pro-depenalizzazione dell’atto medico. «Non si tratta di negare il diritto ai cittadini di ottenere un risarcimento per l’evento avverso subìto, quanto di evitare che i medici si presentino in tribunale per procedimenti che nel 97% dei casi si chiudono o con l’assoluzione o con l’archiviazione». Il Presidente dei medici internisti Fadoi, Francesco Dentali formula tre richieste per la riforma della legge Gelli-Bianco: il rafforzamento dell’istituto della conciliazione; sanzioni per chi si avventura in cause temerarie; e soprattutto l’obbligo per le Aziende sanitarie di assicurarsi, mentre secondo una rilevazione dell’Agenas tuttora nella metà dei casi Asl e Ospedali ricorrono all’autotutela, e per il resto si assicurano con franchigie che vanno dai 250 ai 500 mila euro. Invece Valeria Fava rappresentante di Cittadinanzattiva al tavolo tecnico del ministero della Giustizia giudica «eccessiva l’esclusione dalla sfera penale di qualsiasi caso di colpa grave».

C’è poi il secondo emendamento a prima firma del deputato Luciano Ciocchetti (FdI): i medici potranno restare fino a 72 anni nella dipendenza del Servizio sanitario, mentre oggi possono restare in servizio al massimo fino a 70 anni se non hanno maturato i 40 anni di servizio effettivo al netto degli anni del corso di laurea. La proposta di maggioranza di fatto propone una proroga del pensionamento per due anni, che sarà possibile chiedere, questa sì, fino al 31 dicembre 2025. Ma attenzione: chi ha incarichi di secondo livello e dirige strutture semplici o complesse decadrà in ogni caso e dovrà prendere incarichi di natura professionale. Resteranno invece “le funzioni assistenziali e tecniche derivanti dalle specifiche competenze” che consentiranno a questi medici la didattica verso gli specializzandi nonché di esercitare funzioni assistenziali, ma sostanzialmente prendendo ordini e non impartendoli. Tra gli altri emendamenti al Milleproroghe in tema di sanità c’è infine quello annunciato dal Ministro Schillaci che, stanziando 10 milioni, reintroduce il finanziamento del Fondo sui disturbi del comportamento alimentare.

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