Confartigianato e Cna chiedono modifiche al Decreto legge Superbonus
In un documento inviato alla Commissione Finanze della Camera, le Confederazioni indicano proposte per superare alcune criticità della fase conclusiva dell’applicazione del Superbonus.
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Su tutto, ne viene sollecitata la proroga per un tempo molto limitato (due mesi dalla conversione del Decreto legge) a condizione che i lavori realizzati al 31 dicembre 2023 rappresentino almeno il 70% dell’intervento globale.
Inoltre, Confartigianato e Cna chiedono che il contributo per i contribuenti a basso reddito che proseguono i lavori in fase di avanzata esecuzione (almeno il 60% dell’intervento complessivo) al 31 dicembre 2023 venga esteso a soggetti con un reddito di riferimento più elevato, e che ne sia garantita l’effettiva fruibilità a coloro che non possono sostenere esposizioni finanziarie in attesa del riconoscimento del contributo.
Preoccupazione viene espressa per le continue modifiche normative sulla materia che aumentano la complessità e la difficoltà per i cittadini ad ottenere l’agevolazione. È il caso dell’obbligo di copertura assicurativa introdotto per gli interventi con il Superbonus al 110% in vigore fino al 31 dicembre 2025 nei Comuni colpiti da eventi sismici da aprile 2009 e nei quali è dichiarato lo stato di emergenza. Altrettante perplessità suscitano il ridimensionamento del bonus ‘barriere architettoniche’ e le modalità per usufruirne. Secondo Confartigianato e Cna, per i contribuenti è difficile gestire il ripetuto cambiamento delle regole senza incorrere in sanzioni, ed effettuare una ragionevole programmazione delle risorse finanziarie necessarie per gli interventi edilizi.
Confartigianato e Cna ribadiscono che i bonus edilizia hanno rappresentato una leva formidabile che ha permesso alle famiglie e alle imprese di migliorare il patrimonio immobiliare, con un beneficio all’economia e accrescendo l’impegno sul fronte della riqualificazione urbana e della decarbonizzazione. Un percorso che deve proseguire con la definizione di strategia e di misure stabili per garantire l’effettiva programmazione e implementazione di un Piano di riqualificazione del patrimonio immobiliare italiano in linea con gli obiettivi della nuova Direttiva Casa.