Anno: XXV - Numero 214    
Giovedì 21 Novembre 2024 ore 13:20
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Spunta ora la nuova truffa dell'Agenzia delle Entrate.

Si rinfoltisce il fenomeno degli illeciti online.

Spunta ora la nuova truffa dell'Agenzia delle Entrate.

Spunta ora la nuova truffa dell’Agenzia delle Entrate. I cybercriminali si spacciano per il noto ente del fisco per rubare le credenziali e i dati degli italiani al fine di accedere come sempre al loro conto bancario. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta e soprattutto come difendersi.

Anche i truffatori seguono le mode, o meglio i trend del momento. Se durante le feste natalizie si cerca di sfruttare l’evento proponendo truffe ad hoc, durante l’inizio dell’anno si prova invece a sfruttare il calendario fiscale per catturare l’attenzione delle potenziali vittime e farle cadere nel tranello. Ma cosa riguarda nello specifico la truffa dell’Agenzia delle Entrate? Innanzitutto, il modus operandi è quello ormai consueto dei messaggi via posta elettronica. I truffatori si spacciano per il noto ente inviando delle false comunicazioni ai contribuenti. Si tratta di mail che somigliano molto alle originali, visto che anche in questo caso i criminali riescono a riprodurre il logo e la grafica di quello originale. L’operazione di phishing si avvale anche di una falsa firma del direttore del Fisco. Con il termine phishing ci si riferisce a una serie di mail volte a raccogliere informazioni sulla vittima. Dati anagrafici, codici d’accesso e dati finanziari vari sono gli elementi che i truffatori cercano di recuperare con questo sistema. In sostanza, la tecnica è sempre la stessa; cercare di spaventare il destinatario del messaggio attraverso una comunicazione che lo invita a compiere un’azione al fine di evitare un imminente pericolo. Ad esempio, in questo caso può riguardare l’arrivo di una multa, oppure aggiornare semplicemente i propri dati nel sistema per scongiurare la chiusura dell’account. Naturalmente, il tutto è un falso atto a rubare i nostri dati. Solitamente Viene allegato un link nel messaggio. Una volta che la vittima ci clicca sopra, viene indirizzato su un sito che simula ancora una volta quello dell’ente in questione.

Per fortuna, nonostante i truffatori cerchino di imitare in tutto e per tutto l’originale, ci sono dei fattori che ci permettono di individuarli e quindi difendersi. Innanzitutto, la prima cosa importante da fare è quella di prestare attenzione al messaggio per scoprire se in esso sono presenti degli errori grammaticali. Naturalmente, questi truffatori fanno leva anche sul fatto che alcune potenziali vittime non si accorgono di tali errori per proprie lacune grammaticali. Ad ogni modo, l’elemento più importante in questi casi è l’indirizzo del mittente. Il direttore dell’Agenzia delle Entrate ha un dominio di posta elettronica personale e non sarà mai un comune indirizzo Gmail. Questo dunque è il primo vero campanello d’allarme (oltre agli eventuali errori grammaticali) che deve farci capire che ci troviamo di fronte a un falso, e quindi a una truffa. Durante l’inizio dell’anno si sono registrate molte false richieste di pagamenti urgenti da effettuare all’estero. Come detto, quasi sempre questi messaggi presentano un link nel corpo del testo. Non bisogna mai cliccare su tale link, ma verificare il proprio account sempre effettuando la ricerca autonoma, ossia andando a cercare il sito di riferimento sul proprio motore di ricerca. Naturalmente, l’Agenzia delle Entrate, ben conscia di questo genere di truffa, prende le distanze da quanto sta accadendo e invita gli italiani a contattarla per qualsiasi dubbio tramite i contatti disponibili elencati sul suo sito ufficiale. Su di esso è possibile anche consultare una pagina sviluppata ad hoc per informare gli utenti e aiutarli a scongiurare le truffe.

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