I COMMERCIALISTI PERDONO LA CALMA
De Nuccio forse dimentica che i tributaristi possono apporre il visto di conformità sulle dichiarazioni dei redditi già 30 settembre del 93
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È vero che il Consiglio di Stato non ha accolto il ricorso dell’Associazione nazionale tributaristi Lapet sul visto di conformità, ma è anche vero ha ordinato la trasmissione degli atti alla Corte costituzionale sospettandone l’incostituzionalità-
È vero che nell’ordinanza lo stesso Consiglio di Stato chiarisce che non è possibile accogliere la richiesta avanzata dalla Lapet di un’interpretazione estensiva delle categorie ammesse a rilasciare il visto di conformità in quanto, come emerge dalla ricostruzione normativa rilevante nel suddetto giudizio, solo i professionisti individuati attraverso il richiamo della circoscritta previsione di norma regolamentare possono considerarsi abilitati al rilascio del visto di conformità sulle dichiarazioni dei redditi inviate all’Amministrazione finanziaria. Pertanto, la lesione della posizione giuridica azionata in giudizio va fatta risalire alla citata disposizione primaria e va, quindi, interamente collocata a livello legislativo.
Ma De Nuccio forse dimentica che i tributaristi possono apporre il visto di conformità sulle dichiarazioni dei redditi fin dal 30 settembre del 93 reiterando un comportamento che vede i commercialisti quando salirono sulle barricate contro i ragionieri guerra che ebbe come capofila Contini e poi la battaglia contro i consulenti del lavoro risultanti perdenti in ambedue i casi.
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