Giustizia tributaria: un contenzioso da 40 mld di euro da gestire
Ogni anno, la giustizia tributaria italiana si trova di fronte a un compito titanico: gestire una mole di cause per un valore di circa 40 miliardi di euro, equivalente al 2% del Pil nazionale.
Questa cifra monumentale, oltre a evidenziare l’importanza cruciale della giustizia tributaria nel tessuto economico del paese, rappresenta una sfida senza precedenti, soprattutto considerando le nuove sfide introdotte dalla recente riforma fiscale del governo.
Alessandro Colucci, segretario di presidenza della Camera, ha sottolineato l’importanza di questa realtà, definendola la “quinta magistratura del paese”. La presidente del Consiglio di Presidenza della Giustizia Tributaria, Carolina Lussana, ha anch’essa ribadito l’importanza centrale della giustizia tributaria nell’ordinamento giuridico nazionale, evidenziando il ruolo fondamentale dei giudici come garanzia di equità e giustizia.
I numeri non mentono: nei processi tributari, il contribuente perde il braccio di ferro con il Fisco in due casi su tre. Nel 2023, quasi la metà delle sentenze di primo grado è stata favorevole agli uffici impositori. Tuttavia, la giustizia tributaria ha dimostrato di migliorare la sua efficienza, con una riduzione dei ricorsi pendenti e un tempo di definizione delle cause più contenuto.
Maurizio Leo, viceministro all’Economia, ha enfatizzato l’importanza di attribuire alla giustizia tributaria un ruolo di rilievo, sottolineando la necessità di una collaborazione reciproca per ottenere un cambiamento significativo. Il governo si sta muovendo su diverse direttrici, concentrandosi sulla riforma tributaria e sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr). Con l’obiettivo di accelerare i processi, è stata avviata una procedura di reclutamento accelerato dei giudici tributari.
Parallelamente alla riforma fiscale, il governo sta concentrando gli sforzi anche sulla riscossione. Giovanni Spalletta, direttore del Dipartimento Finanze del Mef, ha annunciato l’imminente presentazione di un decreto legislativo sulla riscossione, che introdurrà importanti novità. La lotta all’evasione fiscale si estende anche al mondo digitale, con l’Agenzia delle Entrate e le Fiamme Gialle che mirano alla ‘digital creator economy’, un settore ancora poco regolamentato.
Recentemente, è stato portato avanti un controllo su due influencer nel mondo dei videogiochi, i cui ricavi non dichiarati ammontavano rispettivamente a 700mila e 500mila euro. Questo caso evidenzia la determinazione delle autorità a combattere l’evasione fiscale in tutti i settori dell’economia, incluso quello digitale.
In conclusione, la giustizia tributaria italiana si conferma come un pilastro fondamentale per garantire equità e legalità nel sistema fiscale del paese. La sua efficacia e il suo ruolo centrale nell’economia nazionale sono in costante evoluzione, guidati dalla necessità di adattarsi alle sfide poste dalle riforme governative e dalla crescente complessità del panorama fiscale.
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