Si attui presto la norma sui collegi sindacali
Commercialisti, notai e avvocati in audizione sul provvedimento sulla responsabilità dei professionisti.
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La proposta di legge a prima firma della deputata di FdI Marta Schifone, che “va a regolamentare il regime di responsabilità civile del collegio sindacale si basa su una filosofia di fondo che questo Consiglio nazionale condivide e auspica possa conoscere concreta e definitiva attuazione”, giacché “la tematica delle responsabilità dell’organo di controllo delle società di capitali e, più precisamente, del collegio sindacale incaricato o meno della revisione legale, rappresenta per la professione dei dottori commercialisti e degli esperti contabili un tema di attualità e di centralità”.
Lo si legge nella memoria che il Consiglio nazionale dei commercialisti ha inviato alla Commissione Giustizia della Camera, che sta esaminando il provvedimento che, ricordano gli stessi professionisti, punta a modificare l’art. 2407, secondo comma del codice civile per “meglio precisare il regime di responsabilità dei sindaci, disancorandolo dal compimento del fatto illecito, o dal comportamento omissivo degli amministratori”, Perciò “appare opportuna e fortemente auspicabile l’approvazione” della proposta, si sottolinea l’esonero della responsabilità solidale dovrebbe esserci “nelle situazioni in cui i sindaci si siano attenuti alle regole poste a presidio dei corretti principi di amministrazione, attivandosi tempestivamente e dunque esercitando gli innumerevoli poteri-doveri che l’ordinamento loro riconosce, per evitare l’insorgere del danno o di nuovi danni. Andrebbero escluse, pertanto, le ipotesi in cui essi, agendo con dolo, abbiano contribuito alla causazione del danno, o favorito l’omissione”.
Per i commercialisti, la proposta normativa “ha il pregio di contribuire alla diffusione di una cultura di un sistema dei controlli maggiormente lineare e definito, rispetto a quello attuale, anche sotto il profilo delle competenze tecniche, dal momento che è ipotizzabile che criteri ragionevoli e certi” sull’entità del risarcimento del danno, come accennato, “possono attrarre professionisti esperti e competenti”, fornendo” maggiori garanzie per realizzare quelle finalità di tutela dell’interesse pubblico cui è preposto” il collegio sindacale. “Apprezzabilissimo” per l’Adc (Associazione dottori commercialisti) “lo sforzo nel calmierare la responsabilità dei componenti il collegio sindacale condotta dall’onorevole Marta Schifone di FdI”, con “una proposta di legge di cui si avvertiva da tempo la necessità e che ci auguriamo venga al più presto convertita in norma”.
L’ Adc, per bocca del vicepresidente Gianluca Tartaro, ha chiesto che “fosse espressamente prevista la rimozione della responsabilità solidale del collegio sindacale con gli amministratori”, nonché “una parametrazione delle responsabilità in base alla durata della carica rivestita dal sindaco”.
Quanto all’Ungdcec, il sindacato presieduto da Francesco Cataldi ha evidenziato come i contenuti del provvedimento siano “particolarmente sentiti” dalla sua categoria professionale.
Per Giulio Biino, presidente degli oltre 5.000 notai del Paese “Non è un tema di stretto interesse notarile – ha detto – però credo che tutte le disposizioni che coinvolgono i tre Ordini professionali giuridici ed economici”, ossia, oltre al Notariato, il Consiglio nazionale forense e quello dei commercialisti, “possano utilmente essere affrontate. È n provvedimento, sottolinea, che “ritengo risponda ad un criterio di equità e di certezza del diritto”.
Sulla stessa linea gli Avvocati. “Condividiamo l’impianto e la ‘ratio’ della proposta di legge” che punta a modificare l’articolo 2407 del codice civile, in materia di responsabilità dei componenti del collegio sindacale – ha detto il presidente del Consiglio nazionale forense Francesco Greco. Il numero uno degli oltre 240.000 avvocati italiani si è espresso positivamente sul testo normativo che, in sintesi, mira a sostituire la responsabilità, solidale con gli amministratori, che grava sui membri dei collegi sindacali delle società per azioni attualmente prevista dall’ordinamento con un sistema di responsabilità limitata basato sul compenso annuo percepito.
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