La settimana corta entra in Parlamento: proposte per ridurre l'orario di lavoro
Il governo apre alla riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario.
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Il sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon, interpellato dall’Ansa, si è detto “favorevole a prevedere strumenti per incentivare la contrattazione collettiva e aziendale per la sperimentazione della riduzione dell’orario lavorativo a parità di salario”, e a parità di “produttività. Cosa, peraltro, già avvenuta in alcune aziende e per alcuni contratti”.
Tre proposte di Avs (Fratoianni), M5s (Conte) e Pd (Scotto) sono state incardinate alla Commissione Lavoro della Camera. Questi tre testi diversi puntano alla riduzione dell’orario di lavoro, a parità di salario, con livelli prescrittivi differenti.
A cominciare dall’individuare un nuovo monte-ore da sostituire alle attuali quaranta
In Parlamento è iniziata la discussione sulla settimana lavorativa da 4 giorni. Con l’1 aprile è terminato lo smart working semplificato attivato durante il Covid e i lavoratori dovranno affidarsi agli accordi individuali tra azienda e lavoratori.
Secondo le stime dell’Osservatorio Smart Working della School of Management del Politecnico di Milano si stima che nel 2024 saranno 3,65 milioni gli smart worker in Italia, segno che per tanti le buone pratiche avviate nel 2020 sono state assorbite nel sistema di lavoro con effetti positivi sia per le aziende che per i dipendenti.
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