Il Rapporto Letta sul futuro del mercato unico in sintesi.
Integrare i 27 mercati dell’energia, delle Tlc e finanziari.
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Completare davvero il mercato unico europeo, integrando i 27 mercati nazionali nei tre settori principali in cui ancora non è stato realizzato: nelle telecomunicazioni, nell’energia e in campo finanziario; e dare così all’economia dell’Ue le dimensioni “di scala” di cui ha bisogno per competere ad armi pari con Usa e Cina, e per trovare gli ingenti finanziamenti di cui c’è bisogno per far funzionare la transizione verde e digitale e il potenziamento e l’integrazione dell’industria della difesa”.
E’, in estrema sintesi, il messaggio che viene dal Rapporto sul “Futuro del mercato unico” che era stato commissionato dal Consiglio Ue all’ex premier italiano Enrico Letta e che sarà al centro del dibattito domani al Vertice dei capi di Stato e di governo dei Ventisette, a Bruxelles.
Lo ha spiegato lo stesso Letta, durante una conferenza stampa oggi a Bruxelles insieme al presidente del Consiglio europeo Charles Michel in cui ha presentato a grandi linee il rapporto.
L’ex premier italiano ha esordito ringraziando Michel “per il suo sostegno, che è stato molto importante fin dall’inizio per il successo di questa iniziativa; un sostegno – ha detto – di cui avrò bisogno anche nelle prossime ore, ovviamente, perché il dibattito entra in un momento in cui il Consiglio europeo sta discutendo temi di grande importanza e di grande sensibilità”.
“Domani, ai capi di Stato e di governo – ha proseguito – parlerò dei temi del rapporto; voglio semplicemente sottolineare con grande forza il fatto che si è trattato di un esercizio collettivo, dal basso verso l’alto, con 400 incontri in tutti i paesi europei in 8 mesi, migliaia di interlocuzioni e incontri di eccezionale interesse per capire cosa sta accadendo, e anche avere idee su come poter far muovere le posizioni su questi argomenti complicati”.
Letta ha poi aggiunto il riferimento “ai tre settori, energia, telecomunicazioni e mercato finanziario, che sono stati al cuore della riflessione che ho portato avanti. L’impatto più importante di tutti è proprio legato al fatto che l’integrazione del mercato interno”, in particolare “con l’unificazione dei mercati finanziari, può rappresentare un ‘Game changer’ in un dibattito che conduciamo da tempo, almeno da quando io era presente, 10 anni fa” al Consiglio europeo come premier italiano.
“Un dibattito molto difficile su come garantire che il nostro mercato finanziario europeo sia integrato e attrattivo. E non come oggi, dove, secondo i dati della Bce, 300 miliardi di risparmi europei vanno negli Stati Uniti per trovare un ambiente più favorevole, con le conseguenze che conosciamo”.
“Il nocciolo della relazione – ha rilevato Letta – è come garantire che l’integrazione del mercato unico possa diventare un ‘game changer’; mentre l’argomento principale è come mobilitare i risparmi degli europei, come garantire che la transizione funzioni, e con i finanziamenti che sono necessari”.
“In poche parole – ha aggiunto -, è un po un modo per dire che non sono solo gli Stati Uniti ad essere capaci di creare il loro ‘Inflation Reduction Act’”, il Fondo da circa 400 miliardi finanziato dal bilancio Usa per sostenere l’industria verde sul proprio territorio; “anche noi europei siamo capaci di mettere insieme una serie di strumenti (‘tool box’, ndr) per dare una risposta alle esigenze della transizione digitale e verde”.
Per quanto riguarda le telecomunicazioni, in particolare, ha spiegato Letta, “non sto dicendo che dobbiamo diventare come gli Stati Uniti. Nella mia relazione non è questo il punto, gli Stati Uniti non sono il modello. Noi dobbiamo essere l’Unione Europea; ma oggi non siamo europei in molti settori importanti, dove invece siamo frammentati. Le telecomunicazioni sono uno di questi settori, in cui abbiamo 27 mercati diversi”, con un centinaio di operatori.
“Se posso dire – ha continuato l’ex premier italiano -, in ‘medio stat virtus’: tra 100 operatori europei, e tre negli Usa, penso che si possa trovare una soluzione di compromesso. Con buona soddisfazione per i consumatori, ma allo stesso tempo senza il disastro industriale che caratterizza oggi il sistema delle telecomunicazioni in Europa”.
“Negli anni ’90 e ’80 la rivoluzione tecnologica nelle telecomunicazioni è avvenuta principalmente sotto la leadership europea. Oggi siamo in uno scenario in cui siamo lasciati indietro e marginalizzati”, ha lamentato Letta.
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