MGA HA VINTO LA SCOMMESSA
A Roma in rappresentanza di moltissimi altri in difficoltà economiche.
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È riuscita, almeno nella presenza, non più ristretta ai soliti noti, la manifestazione organizzata da MGA oggi a Roma per la proposta previdenziale verso Cassa Forense.
Sono noti i motivi della protesta / proposta riassunti nel Manifesto che è stato consegnato al management di Cassa Forense che sta discutendo della riforma della previdenza forense, stoppata dai Ministeri Vigilanti.
La foto è indicativa così come le prime dichiarazioni del Collega Cosimo Matteucci, Presidente di MGA.
“Vedere le fotografie, leggere i post e commenti delle tantissime Colleghe e dei tantissimi Colleghi a Roma è emozionante, bellissimo. Stiamo realizzando una cosa grandissima”.
Scorrendo l’elenco dei partecipanti, si nota come la stragrande maggioranza provenga dal Centro/Sud del Paese, con qualche rappresentanza del Nord che si spinge sino a Milano, Genova, Torino e Cuneo mentre non vedo il Triveneto. E questo ben rappresenta l’Avvocatura italiana e i suoi disagi economici,
destinati ad aggravarsi, sia con le riforme processuali sin qui proposte, sia con l’avvento della IA e dei suoi algoritmi.
Se il 24% della popolazione over 65 italiana detiene il 50% della ricchezza nazionale, non ci deve stupire se il 7,6% della Avvocatura detiene il 50 % del suo PIL.
La cartina di tornasole delle difficoltà che attanagliano le famiglie italiane è data dal record per l’economia del riuso che, nel 2023, vale 26 miliardi di euro nel senso che quasi 1 italiano su 2 ha comprato un oggetto usato e la metà dal mercato online (Fonte: Il Sole 24Ore del 18.04.2024, pag. 6).
L’andamento del debito pubblico sarà influenzato dall’introduzione delle nuove regole europee del Patto di Stabilità e Crescita e dalla probabile apertura di una procedura di infrazione per deficit eccessivo, dato che l’indebitamento netto rimane superiore al limite del 3% previsto ancora dalle nuove regole fiscali.
Il debito pubblico mondiale sarà al 100% del PIL nel 2029, trainato da Cina, Stati Uniti, Regno Unito e Italia. Il debito pubblico USA sale dal 123% del PIL del 2024 al 134% nel 2029 mentre era al 108% nel 2019. Il debito pubblico cinese supererà il 110% nel 2029, dall’88,6% nel 2024. Era al 60% nel 2019 (Fonte Il Sole 24Ore del 18.04.2024, pag. 13).
In un contesto, quello nazionale, dove la spesa per interessi pesa attorno al 4% del PIL (88,3 miliardi nel 2024 e 90,7 miliardi nel 2025 secondo il Rapporto di previsione di Confindustria – primavera 2024) al punto che se non si riuscirà a intervenire per tempo, il debito pubblico crescerà in 15 anni al 170% del PIL per interessi, pensioni e spesa sanitaria.
Questo lo ha detto la Presidente di UPB – Ufficio Parlamentare di Bilancio, Lilia Cavallai con Confindustria.
«Stiamo cercando di dare all’Avvocatura il ruolo che merita nella società moderna ed agli avvocati il riconoscimento dell’importanza della funzione sociale che svolgiamo.
Il Consiglio Nazionale Forense è impegnato in numerose attività a favore degli avvocati e tra le altre, presso il MEF, quella relativa alla proposta di un regime fiscale di favore per incentivare le modalità collettive di esercizio della professione forense (associazioni professionali, società tra professionisti) e per conciliare i principi di tema obblighi di segnalazione con il segreto professionale dell’avvocato.
Stiamo lavorando per ampliare il raggio di attività degli avvocati nel settore extragiudiziale: mi riferisco al settore dei contratti pubblici, alla crisi di impresa, alla certificazione di parità delle imprese, che costituiscono settori in cui la consulenza forense può avere un grandissimo spazio di intervento.
In nostro impegno è per migliorare le condizioni d’esercizio della professione forense degli avvocati italiani, non solo nell’ambito del processo quanto anche fuori del processo, essendo certi che una avvocatura indipendente, autonoma, libera, forte, non condizionata nel suo operare e non mortificata sul piano economico e reddituale non può che contribuire a costruire una società migliore». (Presidente del CNF in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario). La crescita a lungo termine deriva dall’aumento della produttività, che avvantaggia tutti, piuttosto che dal tentativo di migliorare la propria posizione relativa rispetto agli altri e acquisire la loro quota di crescita (cosi Paul Krugman
richiamato da Mario Draghi nella sua conferenza a Bruxelles del 16.04.2024). Non credo potrà bastare questo impegno se le Istituzioni Forensi non affronteranno il problema della numerosità e della redditività della professione forense e delle sue disuguaglianze, sia di genere, che di redditività per cercare una ridistribuzione del PIL tra tutti gli iscritti, eliminando le rendite di posizione che oggi la incatenano in una disuguaglianza insopportabile, dando la priorità al merito, piuttosto che ad inutili orpelli.
Lo stato sociale forense oggi è frammentato tra pochissimi ricchi e moltissimi poveri e va ridisegnato per non compromettere la coesione, a fronte dell’aumento delle disuguaglianze di reddito, di insicurezza e di processi, in atto attraverso le cancellazioni, di esclusione dalla professione forense.
La globalizzazione spinta e i mercati finanziari sono i responsabili del processo di concentrazione, nelle mani di pochi eletti, della ricchezza e del potere ma è in gioco la coesione sociale forense e quindi bisogna intervenire, prima che sia troppo tardi.
C’è un problema di accesso per tutti alla previdenza e assistenza forense che richiede lungimiranza nel disegnare il nuovo vestito che non potrà essere il mero rammendo del vecchio, perché non regge più ai nuovi numeri.
«Netto e indiscusso è stato, viceversa, l’impatto innovativo – e, dunque, netta la cesura rispetto al passato –, imputabile alla logica solidaristica che impronta il nuovo sistema di protezione sociale, informato ai principi dell’eguaglianza democratica. Una logica, quella solidaristica, che accomuna il «dovere» di cui alla seconda parte dell’art. 2 Cost. e l’obiettivo di cui al successivo art. 3: universalità della protezione sociale, da un lato, e redistribuzione della ricchezza in funzione di un processo di parificazione sostanziale delle varie componenti del corpo sociale, dall’altro lato. Una «discontinuità», quest’ultima, resa palpabile dall’adozione nel settore pensionistico del criterio di gestione a ripartizione delle risorse finanziarie, in luogo del precedente, fondato sulla capitalizzazione (abbandonato, dopo che l’inflazione generata dagli eventi bellici ha sostanzialmente azzerato il valore degli accantonamenti finanziari destinati al settore). L’adozione di tale innovativo criterio di gestione delle risorse finanziarie ha reso strutturale il legame solidaristico tra generazioni, istituendo un legame permanente, al quale è affidata, di fatto, la sorte stessa del sistema nei suoi svolgimenti presenti e futuri.» (Maurizio Cinelli, Ristrutturare la previdenza sociale: la tentazione del privato in Prev. Forense 1/2022, pag. 7 ).
Per ora Cassa Forense si occupa, anche, del servizio di catering per colazioni, rinfreschi e pranzi come da link apribile https://www.cassaforense.it/media/0t3hzupl/capitolato-speciale.pdf
Mi auguro che possano aver trovato ospitalità presso il buffet di Cassa Forense.
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