CASSA FORENSE TAGLIA L’ASSISTENZA LONG TERM CARE
Garantire la sicurezza e il benessere degli iscritti in qualsiasi evenienza, soprattutto nel momento della difficoltà. È l'essenza stessa del welfare, fra i compiti più importanti di un ente di previdenza e assistenza come Cassa Forense.
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E quale momento di maggior difficoltà se non quello della non autosufficienza?
A tutte le colleghe e i colleghi che si trovano in questa terribile condizione, e
naturalmente alle loro famiglie, si rivolge Cassa Forense garantendo loro una
rendita mensile disponibile in modo automatico e gratuito.
Per questo è stata rinnovata la Polizza Long Term Care (LCT) di Cassa Forense,
sottoscritta fin dal 1 novembre 2016 con la compagnia Aviva SpA.
Parliamo di una copertura assicurativa importante, come detto gratuita ed
automatica per tutti gli iscritti alla Cassa che, alla data di decorrenza della
copertura assicurativa, non abbiano compiuto i 70 anni di età.
La polizza offre l’erogazione di una rendita mensile vita natural durante pari a €
1.200,00: un contributo sostanzioso che cerca in qualche modo di alleviare le
difficoltà del professionista non autosufficiente e della sua famiglia.
Sul sito di Cassa sono riportate nel dettaglio le condizioni contrattuali della
copertura assicurativa.
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Ma intanto, cosa vuol dire essere in stato di non autosufficienza? Vuol dire
trovarsi, a causa di una malattia, di infortunio o per perdita delle forze, per un
periodo di tempo non inferiore a 90 giorni continuativi, in una condizione tale –
presumibilmente in modo permanente – da aver bisogno dell’assistenza di
un’altra persona per essere aiutati nello svolgimento di almeno 3 delle sei attività
ordinarie della vita quotidiana.
Dunque la capacità di lavarsi nella vasca da bagno o nella doccia, di entrare e
uscire dalla vasca o dalla doccia o la capacità di lavare in modo soddisfacente la
parte superiore e inferiore del corpo in altro modo (radersi, pettinarsi, lavarsi i
denti); la capacità di indossare e togliersi, allacciare e slacciare ogni tipo di
indumento, compresi indumenti speciali o ausili adatti al tipo di disabilità
dell’Assicurato, per la parte superiore o inferiore del corpo; la capacità di bere
usando un bicchiere e di mangiare il cibo preparato da altri usando un piatto; la
capacità di andare in bagno e di mantenere un livello soddisfacente di igiene
personale con l’impiego di ausili e di indumenti specifici; la capacità di muoversi
in casa da una stanza all’altra sullo stesso piano anche con l’ausilio di
attrezzature tecniche; la capacità di sedersi e di alzarsi da una sedia, di coricarsi
e di alzarsi dal letto, di spostarsi da una sedia al letto e viceversa, anche con
l’aiuto di ausili specifici.» (Fonte: CFNEWS.IT, 18.05.2022, Giancarlo Renzetti).
In questi giorni il Presidente di Cassa Forense ha dato notizia che la polizza
collettiva LTC, tramite EMAPI, sarà in vigore fino alla data del 30.04.2024, dopo
di che gli interessati potranno sottoscrivere, a proprie spese, una nuova polizza
con la Zurich Insurance LTD.
È una brutta notizia perché significa che Cassa Forense non è più in grado di
coprire quello che l’avv. Giancarlo Renzetti, intendeva: “Garantire la sicurezza e
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il benessere degli iscritti in qualsiasi evenienza, soprattutto nel momento della
difficoltà. È l'essenza stessa del welfare, fra i compiti più importanti di un ente di
previdenza e assistenza come Cassa Forense”.
La novità creerà gravi problemi per chi si era iscritto tra i 65 e 70 anni perché si
dovrà valutare se potrà beneficiare della precedente iscrizione ad altra polizza
collettiva e se questo cambio di rotta sia in linea con il regolamento
dell’assistenza.
Mi pare evidente che chi versa in difficoltà economiche non avrà i mezzi per
sottoscrivere la polizza e questo aumenterà ancora più la divaricazione tra pochi
ricchi e moltissimi poveri.
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