Inpgi, nel 2023 il patrimonio a quota 880 milioni, l'avanzo a 46
Irreversibile fenomeno della trasformazione in lavoro autonomo.
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Inpgi, nel 2023 il patrimonio a quota 880 milioni, l’avanzo a 46
Irreversibile fenomeno della trasformazione in lavoro autonomo.
Significativo risultato finanziario della gestione patrimoniale (+ 7,23%)
Si riporta di seguito la relazione del Comitato Amministratore al Bilancio consuntivo dell’esercizio 2023 dell’INPGI, approvato lo scorso 23 aprile 2024
“L’ultimo bilancio consuntivo di questa legislatura rappresenta l’occasione per esaminare i numeri con una visione di medio periodo.
Il 2023 si chiude con risultati in miglioramento sia rispetto al 2022 sia nel confronto con il bilancio di assestamento approvato a novembre. Salgono i ricavi e, nonostante l’incremento della spesa per pensioni, migliora il risultato della gestione previdenziale. La gestione patrimoniale recupera dopo le turbolenze del 2022 e torna in territorio positivo. Il risultato economico cresce dell’11% rispetto al 2022.
Se si osservano gli stessi indicatori nell’arco del decennio 2014-2023 si dimostra la crescita costante della gestione e l’irreversibilità del fenomeno di trasformazione del lavoro giornalistico da prevalentemente dipendente a fortemente autonomo. Mentre la gestione sostitutiva è stata costretta all’assorbimento nell’Inps per la costante erosione degli iscritti, questa gestione ha visto nell’arco del decennio un incremento degli iscritti totali di oltre il 15% (da 40.534 a 46.910) e del 19% per quanto riguarda gli attivi (da 29.116 a 34.578). Nello stesso periodo si osserva un lieve ma costante incremento anche dei redditi.
Conseguentemente crescono i ricavi per contributi (anche grazie alle modifiche al regolamento attuate nel 2018) e il risultato della gestione previdenziale: +25% dal 2014 e +37% dal 2016.
Il dato più significativo è però quello del patrimonio totale che supera gli 880 milioni con una crescita dell’83% rispetto al 2014 e del 57% rispetto al 2016. Questo dato è la vera eredità che questa governance lascia a chi verrà dopo di noi. Rappresenta la riserva per pagare le pensioni future e il “tesoro” da restituire agli iscritti sotto forma di interventi di welfare o di sostegno ai redditi.
A questa cifra non si è arrivati per caso o per fortuna. Il risultato è il frutto di decisioni lungimiranti come l’introduzione di un rigoroso regolamento degli investimenti, di politiche di investimento prudenti e allo stesso tempo attente all’andamento dei mercati, di un’attività di gestione amministrativa e politica che ha sempre avuto l’obiettivo non solo di conservare ma di far crescere la ricchezza degli iscritti a loro vantaggio.
Anche nel 2023 e nei primi mesi del 2024, nonostante la difficoltà di operare in attesa del nuovo statuto e quindi con poche possibilità di andare oltre l’ordinaria amministrazione, abbiamo realizzato alcuni obiettivi importanti: la messa a reddito di una parte dell’immobile di struttura con il trasferimento in via Nizza della Fondazione Murialdi e del Fondo di Previdenza Complementare, e l’accordo con Casagit che offre la copertura sanitaria a circa 2 mila iscritti.
Grazie a questa solidità di bilancio siamo riusciti a resistere e a impedire che anche questo ultimo spazio di autonomia previdenziale dei giornalisti italiani fosse trasferito all’Inps. Questo patrimonio invece, che non è solo finanziario ma anche culturale, resta di tutti i giornalisti lavoratori autonomi. Ed è una grande ricchezza.
Il Bilancio dell’INPGI presenta un risultato positivo, anche per il 2023, pari a 46,4 milioni di euro, in aumento rispetto a quello registrato nell’anno precedente (41,8 milioni nel 2022).
La Gestione Previdenziale ha riportato un avanzo pari a 57,7 milioni, in aumento rispetto a quello dell’anno precedente, pari a 55,2 milioni.
I ricavi della gestione previdenziale sono risultati pari a 70,3 milioni, in aumento di 3,5 milioni rispetto all’anno precedente, principalmente a seguito della crescita della contribuzione da lavoro libero professionale.
La contribuzione da lavoro libero professionale, pari a 46,3 milioni, ha infatti registrato un aumento di 4,2 milioni rispetto all’anno precedente.
La contribuzione delle collaborazioni coordinate e continuative, pari a 16,7 milioni, ha registrato una lieve flessione pari a 0,2 milioni, pur mantenendo il trend dell’anno precedente.
La composizione degli iscritti è così rappresentata: per i libero professionisti, alla data di chiusura di bilancio gli iscritti con obbligo di comunicazione reddituale sono stati pari a 20.420 giornalisti (anno precedente 21.089 iscritti). Il reddito medio pro-capite risulta pari ad euro 16.611 (anno precedente euro 17.240), mentre la massa retributiva imponibile, ai fini del contributo soggettivo, è risultata pari a 234.083 migliaia (anno precedente 195.300 migliaia).
Per quanto riguarda invece le collaborazioni coordinate e continuative, nel corso dell’anno in esame i rapporti di co.co.co. denunciati hanno riguardato 5.698 giornalisti, (anno precedente 5.941). Il reddito medio pro-capite annuo è risultato pari ad euro 11.325 (anno precedente euro 9.371) mentre la massa retributiva lorda è risultata pari a 60.833 migliaia (anno precedente 53.300 migliaia).
I ricavi per sanzioni ed interessi ammontano complessivamente a 3,2 milioni in aumento di 1,8 milioni rispetto all’anno precedente.
I costi della Gestione Previdenziale risultano complessivamente pari a 12,5 milioni, in aumento di 0,9 milioni rispetto all’anno precedente, soprattutto a seguito della crescita degli oneri per le pensioni.
Si evidenzia che la spesa per Pensioni IVS è risultata pari a 6,7 milioni, in aumento per 1,4 milioni rispetto al 2022.
La Gestione Patrimoniale ha fatto registrare un risultato positivo di 5,6 milioni e rispetto al risultato negativo dell’ anno precedente presenta un aumento di 6,9 milioni.
Alla luce di quanto sopra esposto, l’avanzo di gestione pari a 46,4 milioni sarà destinato interamente al Fondo di Riserva Legale”.
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