La presentazione del rapporto annuale 2024 Istat e l’avvocatura italiana
Tutti dovrebbero almeno sfogliare le slide di presentazione del Rapporto annuale 2024 dell’ISTAT “La situazione del Paese”
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«Negli ultimi venti anni si osserva un cambiamento nelle abitudini e nei comportamenti di giovani e anziani in molteplici aspetti della vita quotidiana. Nella popolazione a partire dai 65 anni, i miglioramenti conseguiti hanno accresciuto il numero di anni che ci si aspetta di vivere in buona salute e liberi da condizioni invalidanti, con un impatto positivo sulla qualità della vita della popolazione, anche molto anziana». (Fonte: Istat 2024)
Nel 2023 si è verificato un cospicuo recupero della speranza di vita alla nascita, pari a 83,1 anni, che guadagna 6 mesi rispetto al 2022.
Molto interessante l’analisi sull’informatizzazione.
«Nel 2023 l’uso di Internet ha raggiunto livelli prossimi alla saturazione anche per la popolazione adulta di 25-64 anni (89,7 per cento gli utenti regolari e un miglioramento significativo rispetto al 2003 con un indice di parità aggiustato pari a 1,71). Nell’arco di questi venti anni si è annullato il divario di genere a favore degli uomini, che fino al 2010 era superiore a 12 punti percentuali. Pure se in attenuazione, tra gli adulti permangono forti differenze per livello di istruzione, soprattutto per i meno giovani. Nel 2023, infatti, l’incidenza degli utenti regolari di Internet tra i 45-64enni raggiunge il 97,2 per cento per quelli con formazione universitaria, scendendo al 76,6 per cento per quelli con al più la scuola dell’obbligo. Sul territorio, inoltre, permane elevato il gradiente Nord-Mezzogiorno. Nel 2007, la percentuale di utenti regolari di Internet in Italia era del 34,9 per cento, con una distanza rispetto alla media Ue di circa 15 punti percentuali (ma fino a 33 punti rispetto alla Germania), e ancora nel 2019 il ritardo del nostro Paese era superiore a 9 punti. Negli ultimi quattro anni, tuttavia, la diffusione in Italia è cresciuta di oltre 11 punti percentuali, riducendo il divario a meno di 4 punti percentuali. All’interno della popolazione adulta, la diffusione dell’uso della Rete è relativamente omogenea per le fasce di età più giovani e quelle più mature, grazie al ricambio generazionale occorso negli ultimi venti anni. L’uso di Internet è a tutti gli effetti diventato parte integrante della vita quotidiana, grazie anche all’accelerazione avvenuta durante il periodo pandemico. Si è rafforzato, ad esempio, il ricorso al web per effettuare ricerche: nel 2023 più di 6 adulti su 10 hanno cercato informazioni su merci e servizi (erano 4 su 10 nel 2013); quasi il 60 per cento ha cercato informazioni sanitarie (+21 punti percentuali rispetto al 2013). Per entrambe queste attività l’incremento è stato particolarmente evidente durante l’emergenza sanitaria. Questa ha favorito anche la diffusione dei servizi pubblici online (cfr. par. 1.6.2): oltre il 60 per cento degli adulti nel 2023 ha utilizzato Internet per relazionarsi con la Pubblica amministrazione. Oggi si evidenzia rispetto al passato anche una maggiore diffusione dei servizi bancari e delle transazioni commerciali online. La percentuale di adulti che ha usato Internet per gestire il proprio conto corrente, per effettuare transazioni e svolgere le principali operazioni bancarie, è più che raddoppiata negli ultimi dieci anni (dal 25,8 per cento nel 2013 al 58,6 nel 2023), mentre è cresciuta di quasi sei volte quella degli adulti che fanno ricorso al commercio elettronico (Figura 3.18). Risulta ancora poco diffusa, invece, la partecipazione a corsi online: il 18,7 per cento della popolazione adulta ha svolto questa attività nel 2023, in aumento rispetto al 7,9 per cento del 2019. Per tutte le attività considerate, gli adulti di 25-44 anni sono più attivi rispetto ai 45-64enni anche se nel corso di questi dieci anni i divari si sono ridotti, a eccezione della partecipazione ai corsi online, l’uso di servizi bancari online, il commercio elettronico, e la vendita di merci e servizi. Nel 2023, si consolida l’uso di Internet per le attività di comunicazione. Poco più di 8 adulti su 10 usano servizi di messaggeria istantanea (+13 punti percentuali circa rispetto al 2019). Poco più di 3 su 4 usano la posta elettronica (nel 2013 erano 1 su 2), e poco più del 70 per cento effettua chiamate o videochiamate online (erano meno del 10 per cento nel 2008). Infine, il 55,8 per cento degli adulti utilizza i social network, con un incremento di oltre 25 punti percentuali rispetto al 2013».(Fonte: ISTAT)
Questo processo sta interessando anche l’Avvocatura italiana attraverso la giustizia predittiva.
La giurimetria si occupa dell’utilizzo del metodo scientifico per affrontare problemi giuridici così da arrivare alla certezza del diritto e alla prevedibilità della decisione, alla quale si arriverà con l’intelligenza artificiale, affidando ad un algoritmo la decisione giudiziale.
Oggi gli avvocati sono 236.946; penso che ne basteranno nei prossimi anni 20.000 affiancati da 20.000 giuristi giurimetrici.
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