I radiologi medici alle olimpiadi Milano Cortina 2026
Sirm e Coni insieme per la tutela degli atleti.
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Si lavora al primo progetto, realizzato in Italia, fra la Sirm (Società Italiana di Radiologia Medica e Interventistica) e il Coni che porterà ad un accordo quadro di cooperazione operativo in vista di Milano Cortina 2026.
Supportare l’attività di Diagnostica per immagini (radiografie, ecografie, Tac, Rm) a favore degli atleti olimpici attraverso l’attivazione di una collaborazione fra la Società Scientifica e il Coni per favorire la formazione e la preparazione dei medici nell’affrontare i traumi sportivi.
L’avvio del percorso che condurrà alla firma di un accordo di collaborazione è stato annunciato nella prima giornata del 51/mo Congresso Nazionale Sirm ‘The Next Generation’ in corso a Milano che riunisce circa 8mila specialisti delle tre Società scientifiche, medici radiologi (Sirm), medici nucleari (Ainm) e radioterapisti (Airo).
La radiologia “è sempre più centrale fra le branche della medicina – afferma Andrea Giovagnoni, presidente Sirm – ed il nostro ruolo diventa sempre più rilevante anche nella medicina sportiva e nella gestione dei traumi”.
“Siamo davvero contenti dell’avvio di questo percorso – sottolinea il presidente della Fondazione Milano Cortina 2026 e del Coni, Giovanni Malagò, che ha ricevuto la medaglia d’oro del congresso Sirm ‘per le sue doti di grande manager accompagnate da una passione smisurata per lo sport’ -. Il mondo dello sport ha sempre più bisogno di figure mediche specializzate nella gestione dei traumi e non solo: i radiologi rappresentano un’eccellenza che valorizzeremo anche durante i giochi”.
Inoltre, l’accordo “prevede un progetto più ampio che include un programma educazionale – aggiunge Ettore Squillaci, delegato Sirm per le Istituzioni sportive -. Verranno organizzati corsi di formazione già dal prossimo anno”. Un compito di “estrema utilità – sottolinea Giuseppe Massazza, Chief Medical Officer di Milano Cortina 2026 – per garantire il successo dei giochi e anche per creare un modello virtuoso a vantaggio dell’intera comunità”. In Italia solo il 26% della popolazione (15 milioni) pratica sport in modo continuativo, mentre 8,3 milioni in modo saltuario: “La Sirm – conclude Nicoletta Gandolfo, presidente eletta Sirm – si mette al servizio anche dei milioni di sportivi non professionisti per assicurare a tutti diagnosi accurate e fondamentali agli idonei successivi trattamenti”.
Ansa