Anno: XXV - Numero 180    
Giovedì 3 Ottobre 2024 ore 13:00
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COSTRUIAMO L’AVVOCATURA DEL FUTURO

Il consiglio nazionale forense incontra i territori. Al via ieri l’evento a Genova per la due giorni di confronto con gli Ordini della Liguria.

COSTRUIAMO L’AVVOCATURA DEL FUTURO

L’avvocatura del futuro si costruisce adesso. È stato questo il filo conduttore delle prime sessioni di lavoro del Cnf che sta incontrando a Genova gli Ordini del distretto della Corte d’appello del capoluogo ligure. La presenza sui territori dei vertici dell’avvocatura istituzionale e dei consiglieri nazionali è il frutto di una scelta precisa.

A fare gli onori di casa il presidente del Coa di Genova, Luigi Cocchi. I tavoli tematici di oggi hanno avuto come tema centrale la legge professionale. La vicepresidente del Consiglio nazionale forense, Patrizia Corona, ha evidenziato che la legge del 2012 non ha avuto una “visione a lungo termine”. In dodici anni tante cose sono cambiate anche nel lavoro degli avvocati. «Dobbiamo guardare alla nostra professione – ha detto Corona – con uno sguardo sempre rivolto al futuro. Il nostro lavoro è radicalmente cambiato. Si è dematerializzato quasi tutto, ma purtroppo l’avvocatura tende alla conservazione. Per questo motivo la legge professionale che andremo a scrivere dovrà puntare alla semplificazione e prendere in considerazione le nuove opportunità che si presenteranno ai giovani colleghi. Dobbiamo sforzarci di voltare pagina». La professione che si sta costruendo deve essere, secondo Patrizia Corona, «più snella, senza dimenticare che il nostro faro è e continuerà ad essere la deontologia».

Vittoria Fiori (presidente dell’Unione dei Fori del distretto di Genova) ha elogiato l’impegno del Consiglio nazionale forense in merito agli incontri programmati sul territorio. «Le sfide – ha affermato – sono tante. Penso all’Intelligenza artificiale. Non dobbiamo, però, tralasciare le criticità. Pensiamo alle incombenze, molte inutili, che gravano sui Coa e alla carenza di personale negli uffici giudiziari».

Gli esponenti della magistratura intervenuti oggi (il presidente del Tribunale di Genova, Enrico Ravera, e il procuratore Nicola Piacente) hanno rilevato che l’avvocatura che sta al passo con i tempi fa bene alla giustizia nel suo complesso. «La vicinanza del Consiglio nazionale forense al Foro di Genova e ai Fori liguri – ha commentato Piacente – è una bella notizia. A Genova si vive sul versante giudiziario una situazione complessa. Penso a tre maxiprocessi: ponte Morandi, tratto autostradale di Genova ed un grandissimo fallimento con tanti soggetti coinvolti e molte parti offese. Magistratura e avvocatura riflettano insieme sul loro futuro». Il capo della procura ha infine fatto un passaggio sull’indipendenza del pubblico ministero che deve stare a cuore anche all’avvocatura «Voglio ricordare – ha aggiunto Piacente – che il ruolo del pm va preso in considerazione non solo sul versante penale, ma nella sua visione complessiva».

L’assessora regionale Simona Ferro ha portato i saluti della massima istituzione locale e condiviso il metodo di lavoro del Cnf, impegnato ad incontrare, da Nord a Sud, i Coa. Il futuro della professione forense passa da alcuni interventi strutturali sulla legge del 2012. Da questa riflessione si è articolato l’intervento del vicepresidente Francesco Napoli. «La legge professionale – ha sottolineato Napoli -, dopo una intesa unitaria raggiunta nell’avvocatura, deve essere rivisitata. I cinque tavoli che stanno lavorando anche sul nuovo statuto sono un chiaro esempio dell’unità di intenti. Ci vogliono avvocati bravi, in grado di cogliere i cambiamenti della società che ci circonda. Ecco perché l’accesso alla professione deve essere rivoluzionato. Il tirocinio alternativo è una sorta di scorciatoia e non funziona. L’aspirante avvocato, per competere con i colleghi europei, deve fruire di un contesto formativo degno di questo nome. Di qui la riflessione sul nuovo esame di abilitazione».

Per ripensare l’accesso alla professione forense non si può prescindere da alcuni interventi sui percorsi universitari. «Una vera riforma – ha affermato Biancamaria D’Agostino, consigliera Cnf e coordinatrice della commissione per l’accesso alla professione – deve necessariamente partire dalle Università, che, spesso, offrono piani di studio con programmi non adeguati alle nuove competenze richieste alla moderna avvocatura ed inoltre disabitua gli studenti alla scrittura, piuttosto che favorire l’approfondimento delle abilità della comunicazione scritta, anche in considerazione delle modalità di svolgimento del processo telematico. Gli avvocati sono le sentinelle della tutela dei diritti e, se è vero che in Italia siamo tanti, è anche vero che negli Stati in cui gli avvocati sono pochi o la democrazia non c’è o è in serio pericolo». Ai futuri avvocati servono “nozioni giuridiche nuove”, ha aggiunto D’Agostino. Oltre a queste, l’esame per l’accesso alla professione forense potrebbe prevedere l’utilizzo della videoscrittura. Una modalità per mettersi alle spalle il cosiddetto “esame calligrafico”.

I consiglieri Cnf Lucia Secchi Tarugi, Claudio Consales e Giovanni Stefanì hanno affrontato il tema della tutela della parità di genere nell’avvocatura e del ruolo dell’avvocatura nel tutelare la parità di genere. La parità di genere, hanno detto, è un bene universale che tutti dobbiamo impegnarci a preservare. La giornata si è conclusa con il tavolo di lavoro dedicato al lavoro dei Consigli distrettuali di disciplina “tra presente e futuro” (con Patrizia Corona e Roberta Barbanera, presidente del Cdd di Genova) e all’alta formazione dell’avvocatura (è intervenuto il consigliere Cnf Francesco Pizzuto, che è anche tesoriere della Scuola superiore dell’avvocatura).

Intenso il programma dei lavori di domani (a partire dalle ore 10). Il presidente del Cnf, Francesco Greco, i componenti dell’ufficio di presidenza e alcuni consiglieri nazionali incontreranno i componenti dei Coa del distretto della Corte d’appello di Genova. Nel pomeriggio si parlerà di “Adr, tra recenti modifiche e nuove opportunità” con Enrico Angelini (consigliere Cnf), Donato Di Campli (tesoriere del Cnf) e Mario Napoli (consigliere Cnf). Nel focus sulla negoziazione assistita in materia di famiglia interverranno Daniela Giraudo (consigliera Cnf) e Alberto Figone (componente commissione Cnf su diritto della persona, delle relazioni familiari e dei minorenni). Si parlerà, inoltre, di riforma dell’ordinamento sportivo e professione di avvocato, con uno sguardo rivolto ai profili di incompatibilità. Sono previste le relazioni di Ettore Atzori (consigliere Cnf) e Stella Frascà (consigliera Figc, commissione Cnf diritto dello sport e processo sportivo).

Spazio anche alla funzione dell’avvocato nella fase dell’esecuzione della pena e alla tutela dei diritti della persona privata della libertà personale con Francesca Palma (consigliera Cnf), Nadia Germanà Tascona (consigliera Cnf) e Alessandro Rappelli (commissione Cnf su diritto e procedura penale). La consigliera Cnf Federica Santin illustrerà il protocollo tra il Consiglio nazionale forense e il ministero dell’Istruzione e del Merito. Infine, il focus sulla nuova legge sull’equo compenso ad un anno dall’entrata in vigore, con particolare riferimento agli affidamenti in ambito pubblicistico, sarà curato da Antonino Galletti (consigliere nazionale forense).

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