URSULA FA IL BIS
Le proposte contenute nelle linee programmatiche presentate alla plenaria di Strasburgo per ottenere il secondo mandato. Il no di Fratelli d'Italia.
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Il Parlamento europeo ha confermato Ursula von der Leyen alla presidenza della Commissione europea con 401 voti a favore, 284 contrari – tra cui la delegazione di Fratelli d’Italia – e 15 astenuti. Le schede bianche sono state 7. La maggioranza richiesta era di 360. I votanti sono stati 707. “Sono molto grata al gruppo dei Verdi per avermi sostenuto”, ha dichiarato Von der Leyen, in una conferenza stampa dopo il voto di riconferma, “sì, lavorerò il più possibile con coloro che mi hanno sostenuto, che sono pro-Ue, pro-Ucraina, pro-Stato di diritto. Sono molto grata alla piattaforma, Ppe-S&d-Renew, ma sono anche molto grata al gruppo dei Verdi per il sostegno. Abbiamo avuto scambi approfonditi su tutti i temi ed è un buon segno che alla fine abbiano deciso di sostenere”.
“Il risultato dimostra che l’approccio” nei confronti di Fratelli d’Italia e Giorgia Meloni “era quello giusto, ha risposto Von der Leyen, a una domanda sulla scelta della delegazione italiana di votare contro e sul suo avvicinamento a Meloni, “abbiamo lavorato duramente durante tutta la campagna elettorale per unire le forze democratiche e avere una maggioranza al centro per un’Europa forte. L’approccio è stato quello di dire a tutti coloro che sono a favore dell’Europa, dell’Ucraina, dello Stato di diritto, che offriamo di lavorare insieme. E il risultato di oggi credo parli da sé. È stato l’approccio giusto”.
“Il risultato dimostra che l’approccio” nei confronti di Fratelli d’Italia e Giorgia Meloni “era quello giusto, ha risposto Von der Leyen, a una domanda sulla scelta della delegazione italiana di votare contro e sul suo avvicinamento a Meloni, “abbiamo lavorato duramente durante tutta la campagna elettorale per unire le forze democratiche e avere una maggioranza al centro per un’Europa forte. L’approccio è stato quello di dire a tutti coloro che sono a favore dell’Europa, dell’Ucraina, dello Stato di diritto, che offriamo di lavorare insieme. E il risultato di oggi credo parli da sé. È stato l’approccio giusto”.
“L’ufficializzazione del voto favorevole dei Verdi ha reso impossibile il nostro sostegno a von der Leyen”, ha dichiarato in un punto stampa Carlo Fidanza, capo delegazione del partito della premier Giorgia Meloni. “Per quanto riguarda la questione del commissario, noi non riteniamo assolutamente questa partita collegata al peso che il commissario italiano avrà”, ha proseguito Fidanza, “l’Italia avrà un ruolo di tutto rispetto perché è l’Italia per le ragioni che abbiamo già evidenziato”.
“La Commissione europea è un organo principalmente esecutivo che deve tenere conto delle differenti sensibilità politiche, evidentemente, ma deve ovviamente tenere conto dei pesi delle nazioni, della loro capacità, in questo caso nel nostro caso italiano, di essere nazioni affidabili sul piano della stabilità politica”, ha proseguito Fidanza, “oggi non esiste governo tra i grandi governi dei grandi Paesi europei stabile come il governo italiano e credo che questo faccia del governo italiano un partner affidabile per la Commissione europea, qualsiasi sia il colore politico di chi la conduce e qualsiasi sia stato il voto dei parlamentari dei partiti di riferimento della maggioranza di quel Governo, questo sarà perché l’Italia lo merita e perché l’Italia ha un grande primo ministro che saprà far valere questi argomenti”.
La presidente eletta della Commissione invierà ora delle lettere ufficiali ai capi di Stato o di governo degli Stati membri invitandoli a presentare i loro candidati per i posti di commissario europeo. Il Parlamento organizzerà dopo l’estate una serie di audizioni pubbliche dei candidati nelle commissioni competenti. L’intero collegio dei commissari dovrà poi essere approvato dal Parlamento. Maggiori informazioni sono disponibili nella cartella stampa del Parlamento europeo.
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