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Pubblicato il bando per l’esame da avvocato: domande dal 2 ottobre

Anche per la sessione 2024-2025 previste una prova scritta e una orale. I praticanti dovranno inviare per via telematica le istanze.

Pubblicato il bando per l’esame da avvocato: domande dal 2 ottobre

È stato firmato lo scorso 24 luglio dal guardasigilli Carlo Nordio il decreto ministeriale che indice la sessione 2024-2025 dell’esame da avvocato. La data fatidica, quella in cui si celebrerá la prova scritta, é fissata per il 10 dicembre.

Le domande di partecipazione potranno essere presentate dal 2 ottobre al 12 novembre 2024 esclusivamente tramite procedura telematica. La domanda prevede un contributo di 78,91 euro, suddiviso in una tassa di 12,91 euro, un contributo spese di 50 euro e un’imposta di bollo di 16 euro, da versare tramite la piattaforma PagoPa. I candidati dovranno registrarsi sul sito del Ministero della Giustizia utilizzando credenziali SPID di secondo livello, CIE o CNS.

La domanda, compilata e inviata tramite la piattaforma online, guiderà i candidati attraverso le varie fasi, inclusa l’accettazione delle politiche di privacy e il trattamento dei dati. I candidati dovranno scegliere la Corte d’Appello e il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati che certificherà la pratica forense. Chi non avrà completato la pratica professionale entro la data di presentazione della domanda, ma prevede di farlo entro il 12 novembre 2024, dovrà dichiararlo nella domanda. Dopo l’invio, verrà generata una ricevuta con un codice identificativo e un codice a barre, fondamentali per le fasi successive.

L’esame si terrà presso le sedi delle Corti di Appello di Ancona, Bari, Bologna, Brescia, Cagliari, Caltanissetta, Campobasso, Catania, Catanzaro, Firenze, Genova, L’Aquila, Lecce, Messina, Milano, Napoli, Palermo, Perugia, Potenza, Reggio Calabria, Roma, Salerno, Torino, Trento, Trieste, Venezia e nella sezione distaccata di Bolzano della Corte di Appello di Trento.

La prova scritta consisterà nella redazione di un atto giudiziario su temi elaborati dal Ministero della Giustizia, dimostrando competenze in diritto sostanziale e processuale. Il candidato potrà scegliere tra diritto civile, penale o amministrativo, selezionando uno degli atti giudiziari proposti dal presidente della commissione d’esame. Saranno concesse 7 ore per completare la prova.

La Commissione Centrale, entro dieci giorni dalla chiusura del termine per la presentazione delle domande, organizzerà un sorteggio per abbinare le Corti d’Appello agli elaborati dei candidati, assegnando a ciascuna Corte la responsabilità di correggere gli elaborati relativi alla sede d’esame di competenza.

Per quanto riguarda la prova orale, entro dieci giorni dalla pubblicazione dell’elenco dei candidati che hanno superato la prova scritta, ogni Corte d’Appello invierà le informazioni pertinenti. Il Presidente di ciascuna Corte procederà con il sorteggio delle sottocommissioni che esamineranno i candidati. Dopo il sorteggio, le sottocommissioni stabiliranno il calendario delle sessioni d’esame. Le informazioni riguardanti il luogo, la data e l’ora dell’esame orale saranno comunicate ai candidati caricandole nella loro area personale almeno trenta giorni prima della data prevista per l’esame.

La prova orale, aperta al pubblico, si terrà almeno 30 giorni dopo la pubblicazione dell’elenco degli ammessi presso ciascuna Corte d’Appello. L’esame si articolerà in tre fasi distinte. La prima fase prevede l’analisi e la discussione di un caso pratico, con l’obiettivo di valutare le competenze del candidato in diritto sostanziale e processuale, scegliendo una materia tra diritto civile, penale o amministrativo.

Durante la seconda fase, il candidato discuterà una serie di questioni brevi per dimostrare le sue capacità analitiche e argomentative, coprendo tre materie scelte dal candidato, con almeno una in diritto processuale, tra diritto civile, penale, amministrativo, processuale civile e processuale penale.

La terza fase è dedicata alla verifica della conoscenza dell’ordinamento forense, inclusi i diritti e i doveri dell’avvocato, per valutare la comprensione del candidato dei principi etici e deontologici che regolano la professione legale.

Da Il Dubbio

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