Promoveatur ut amoveatur
Il capo della Ragioneria generale dello Stato è stato nominato Presidente di Fincantieri e così si è dimesso dalla Ragioneria dello Stato.
“La prima notizia riguarda le dimissioni del Ragioniere generale dello Stato, capo dell’organo – indipendente e pertanto irremovibile – chiamato a certificare il requisito delle coperture finanziarie per le misure proposte in Parlamento.
Mentre si attendono i chiarimenti, è emersa la notizia che si ignorano i costi del 20% delle spese fiscali attive, il cui impatto si aggiunge a quello della sovrastima delle entrate degli extraprofitti (3-4 miliardi a fronte degli 11 previsti) e dell’ancor più clamorosa sottostima dei costi del Superbonus (circa 150 miliardi spesi a fronte di soli 35 previsti).
Ferma restando la corresponsabilità della politica e della stessa Banca d’Italia sul 110%, l’avvicendamento pone la questione del perché errori così grossolani siano stati possibili e, di conseguenza, della reale indipendenza della struttura su cui poggia la solidità dei conti pubblici.” ( fonte Istituto Bruno Leoni).
Non c’è da stare allegri con il piano strutturale di bilancio alla base della prossima manovra, perche’ il nuovo patto UE non si limita a chiedere ai Paesi di tenere sotto controllo deficit e debito, ma punta ad imporre alle scelte nazionali di politica economica uno sforzo di programmazione inedito ,girando attorno al perno rappresentato dal parametro della spesa primaria netta, ovvero la spesa pubblica nominale al netto della spesa per interessi, della spesa ciclica per la disoccupazione, delle misure discrezionali sulle entrate e della spesa relativa ai programmi dell’Unione.
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