Manovra e mancette
Ogni legge di bilancio non sfugge all’assalto dei gruppi parlamentari, che spingono per destinare somme a enti e territori che pagano dal punto di vista del consenso elettorale
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Chi in Venezuela è di ceppo italiano e sta aspettando il riconoscimento della cittadinanza può stappare una bottiglia. Tutto merito di un emendamento alla manovra, approvato in Senato, che stanzia un milione per il biennio 2020-2021 proprio per accelerare le pratiche. E può esultare anche il Parco dello Zolfo delle Marche, che si vedrà recapitare un milione e mezzo nei prossimi tre anni. La lista dei beneficiari last minute è lunga. Ogni legge di bilancio non sfugge all’assalto dei gruppi parlamentari, che spingono – alcune volte riuscendoci, altre no – per destinare somme a enti e territori che pagano dal punto di vista del consenso elettorale. Nel gergo degli addetti ai lavori si chiamano “mancette”. E anche la manovra di quest’anno ne riserva parecchie. La commissione Bilancio di palazzo Madama, che ha in dote la manovra, si è vista recapitare decine di proposte di modifica. Molte delle quali, come si diceva, sono riuscite a inserirsi nel testo che sarà approvato dall’aula e che passerà poi alla Camera per il via libera finale. Diventeranno legge dello Stato. Come l’oleoturismo: chi organizza visite e degustazioni nei luoghi di produzione dell’olio di oliva godrà di un regime agevolato. Ringrazierà i senatori anche il comune di Grottaferrata, alle porte di Roma. Forza Italia festeggia “il proficuo lavoro di squadra” che ha portato all’approvazione, e all’unanimità, dei soldi necessari per la realizzazione dello snodo viario. Così anche l’ufficio scolastico provinciale di Palermo, dove arriveranno un milione quest’anno e 3,4 il prossimo per l’assunzione dei precari a tempo indeterminato. In una legge di bilancio che ha dovuto cancellare l’aumento dell’Iva, impiegando 23 miliardi, e che ha potuto contare su risorse limitate per altre misure, arriva anche un milione all’anno, per tre anni, in favore dei carnevali storici. I 5 stelle portano a casa 30 assunzioni e fino a 990mila euro per la Scuola nazionale dell’amministrazione. E poi ancora sei milioni in tre anni per i comuni montani: quelli sotto i cinquemila abitanti si vedranno ridotto l’importo che devono versare per alimentare il Fondo di solidarietà comunale. Spuntano poi 200mila euro l’anno, a partire dal prossimo, per un Fondo istituito presso il ministero dell’Agricoltura destinato al funzionamento delle Commissioni uniche nazionali. Si tratta di commissioni per le filiere maggiormente rappresentative del sistema agricolo-alimentare, istituite nel 2015 per garantire la trasparenza nelle relazioni contrattuali tra gli operatori di mercato e nella formazione dei prezzi. Mancette a parte, la commissione Bilancio prova a trovare la quadra sul testo che dovrà essere inviato all’aula. A palazzo Madama è stata una giornata a rilento. La seduta della commissione è stata sconvocata per ben tre volte e ha ripreso le votazioni solo nel tardo pomeriggio. Dopo l’intesa nella maggioranza trovata al vertice fiume di 28 ore della scorsa settimana a palazzo Chigi, sul tavolo della commissione sono arrivati nuovi emendamenti e nuovi subemendamenti, cioè proposte di modifiche alle modifiche. Per tutta la mattina, Pd, 5 stelle, Italia Viva e Leu hanno discusso su come fosse più opportuno andare avanti, dando vita – secondo quanto riferito da fonti parlamentari – anche a delle schermaglie incrociate. I dem hanno lanciato un messaggio agli alleati di governo: asciughiamo le proposte di modifica che continuano ad arrivare, rinviamo all’anno prossimo le questioni che non possono essere risolte in pochi giorni. I tempi stringono. La manovra non ha ancora ricevuto il primo via libera in Parlamento. Al 31 gennaio, termine massimo per evitare l’esercizio provvisorio, mancano venti giorni. La road map del governo prevede una sola lettura, quindi ok del Senato e poi approvazione della Camera. In entrambi i casi con la blindatura del voto di fiducia. Bisogna fare in fretta e l’obiettivo dei senatori resta quello di portare la manovra in aula giovedì, per poi approvarla venerdì. Ma in ambienti parlamentari non si esclude un rinvio, che a sua volta si tradurrebbe in un arrivo ritardato del testo – tra lunedì e martedì – a Montecitorio. La manovra però, intanto, continua a cambiare. Cambia ancora la plastic tax, già oggetto di una lunga querelle interna alla maggioranza, che ne ha imposto la riscrittura. In commissione arriva un’altra versione: saranno tassati anche i prodotti monouso in tetrapack e l’importo del balzello scenderà da 50 a 45 centesimi al chilogrammo. Arrivano anche contenuti inediti. Stop al reddito di cittadinanza se chi lo percepisce viene assunto a tempo determinato, ma solo per la durata del contratto di lavoro. E le atlete diventano sportive professioniste, anche dal punto di vista contrattuale: le donne sono equiparate ai colleghi maschi e per promuovere il professionismo nello sport femminile viene introdotto un esonero contributivo al 100%, per tre anni, in favore delle società sportive femminili che stipulano contratti di lavoro sportivo con le atlete.
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